(ASI) Il 1° maggio 2025, al Teatro Petruzzelli di Bari, il maestro Riccardo Muti ha diretto i Berliner Philharmoniker in un concerto straordinario, parte della tradizione dell’EuropaKonzert, che celebra ogni anno la fondazione dell’orchestra avvenuta il 1° maggio 1882.
Il programma del concerto includeva:
• Gioachino Rossini – Sinfonia dall’opera “Guglielmo Tell”
• Giuseppe Verdi – Le quattro stagioni dall’opera “I vespri siciliani”
• Johannes Brahms – Sinfonia n. 2 in Re maggiore, op. 73.
Bari si sveglia con un sole gentile e una promessa nell’aria: al Teatro Petruzzelli, una delle massime eccellenze italiane nel mondo sta per salire sul podio. Il Maestro Riccardo Muti, colosso della direzione d’orchestra, incontra la storica Berliner Orchestra per un concerto che – lo si capisce subito – non sarà soltanto musica, ma emozione allo stato puro.
Arrivo tra la folla che gremisce l’ingresso: eleganza, attesa, occhi brillanti. Il teatro è strapieno, ogni posto occupato, e l’atmosfera è carica come in quei momenti che precedono una rivelazione. Quando Muti entra in scena, l’applauso è un abbraccio. Lui risponde con il suo inconfondibile stile: sobrietà, concentrazione, intensità.
L’orchestra berlinese, raffinata e potente, risponde con precisione chirurgica e slancio poetico. Muti la guida come un poeta guida i suoi versi: ogni gesto, un respiro; ogni pausa, una tensione sottile che si scioglie in armonia. Le note scorrono, e il Petruzzelli – uno dei templi italiani della musica – vibra come un cuore innamorato.
Tra il pubblico, ho notato presenze importanti: il presidente della Regione Puglia, il sindaco di Bari, l’ambasciatore tedesco ed altri ancora. Ma in quel momento, tutti – autorità, musicisti, semplici spettatori – erano uguali, rapiti dalla magia della musica e dalla grandezza di un uomo che da decenni rappresenta l’Italia nel mondo con rigore e passione.
Alla fine, l’applauso è stato lungo, caldo, liberatorio. Una standing ovation che ha detto più di mille parole. Uscendo dal teatro, ho visto negli sguardi delle persone qualcosa che raramente si incontra: gratitudine. Per aver vissuto un momento unico, in una città che, ancora una volta, ha saputo aprire il cuore alla bellezza.
Salvo Nugnes
foto, da sinistra a destra: il Maestro Riccardo Muti e il Curatore d'Arte Salvo Nugnes.