(ASI) – Chieti – Abbiamo intervistato il giornalista Gino Di Tizio, voce autorevole sia della carta stampata che della televisione, memoria storica di quanto è accaduto nella società civile, culturale e politica dell'Abruzzo, dagli anni Cinquanta ad oggi.
Egli ha recentemente pubblicato con la casa editrice “Tabula Fati” un libro dal titolo “Non si Muove Foglia...”, sulla storia dell'On. Remo Gaspari, potente Ministro della Democrazia Cristiana, originario di Gissi, centro abitato dell'Alto Vastese in Provicia di Chieti che ha segnato la storia della “Prima Repubblica” in Abruzzo.
Gino Di Tizio, con un lavoro storiografico - documentale, raccogliendo le testimonianze dirette e raccontando le sue conoscenze apprese in decenni di giornalismo tenta un bilancio di quell'azione e di quelle modalità, dette, appunto, “gaspariane” che “pur fra tante contrapposizioni e resistenze – si legge nella quarta di copertina del libro - seppero portare l'Abruzzo al di fuori della miseria del dopoguerra e che riuscirono oggettivamente a realizzare un riscatto di cui la Regione andò fiera per anni”.
A tal proposito, sentiamo cosa ha dichiarato l'autore:
«Come mai il titolo del libro su Remo Gaspari è “Non si muove foglia...”?»
«Perché è cio che si diceva di lui, ossia non si muove foglia che Gaspari non voglia. Lo dicevano tutti nel mondo della politica di quel tempo e poi perché in effetti rappresentava un potere pressoché assoluto».
«Che cosa ha rappresentato per l’Abruzzo Remo Gaspari e quale eredità ci ha lasciato secondo la sua opinione?»
«Lui ha avuto più o meno il potere assoluto della politica regionale e ha fatto in modo che l’Abruzzo diventasse la locomotiva del Mezzogiorno, ha trovato molte risorse per la nostra regione».
« Che cosa dice di nuovo riguardo Gaspari questo libro?»
«Questo libro racconta cose di cui nessuno ha mai parlato, per esempio dei rapporti di Gaspari con gli ex Sindaci di Chieti Buracchio, Di Petta e con Roccioletti. Non faccio critiche ma espongo fatti che meritano di essere menzionati per poi essere valutati».
«Secondo lei con la morte di Gaspari nel 2011 è scomparsa l’ultima figura del politico abruzzese che pone l’interesse della collettività al di sopra di quello individuale?»
«Con Gaspari scompare una figura di politico che esiste sempre meno perché i Partiti non hanno più ideologie e non ci sono persone capaci di andare incontro alle esigenze della gente, per cui è un personaggio che ha lasciato un grande esempio».
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia