(ASI) Venezia. Tutti conosciamo Elisabetta Pellini: nota attrice, donna bellissima, personaggio glamour molto amato e attivissimo sui social. Ma pochi ancora non sono perfettamente a conoscenza delle sue abilità di regista.
“La signora M” è la sua seconda regia, un progetto iniziato un po’ per gioco e con la collaborazione di diversi amici tra cui Maresa Merlino, Nisida Mastrantonio, Luca Martella, Raffaela Anastasio, Lara Almerico, Francesco Caruso Litrico, Donato Ciociola, Manuela Lucchini e la stessa Pellini. Il soggetto è dell’attrice Raffaela Anastasio, che anche scritto la sceneggiatura con Gabriele Marcello e sempre Elisabetta Pellini.
Il lavoro è ben scritto, originale, ambientato su un castello del centro Italia che rende l’atmosfera magica. Proprio la magia ha un ruolo importante, o meglio le credenze popolari. Tutto ruota su una bambina, malata di febbre, la cui madre pensa sia stata colpita da malocchio e per questo la porta da una maga, appunto La signora M.
Superstizione e scienza si scontrano di fronte agli occhi innocenti della bambina, focus della narrazione, come ci fa capire la Pellini mantenendo la prospettiva secondo la visuale della minore. Gli occhi della bimba permettono, dunque, di vedere il mondo dei grandi con le sue frenesie e le sue stranezze con sorpresa e ironia.
Pochi mezzi, spontaneità, un bel gruppo di amici sono gli ingredienti che la Pellini ha usato per creare questo bel corto che, dopo una passerella al Perugia Love Film Festival dove la Pellini ha tra l’altro vinto il Grifone d’oro come miglior attrice 2017 (ndr), si è fatto onore alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Che sia, dunque, lo spunto per un film di Elisabetta Pellini? Forse solo la magia della signora M potrà dircelo o c’è qualcosa che bolle in pentola? A ogni modo, buona la seconda per Elisabetta!
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia