(ASI) Rimini. Riusciranno i romagnoli a convincere un distributore a lanciare sul mercato nazionale il film "Rivoluzionario" di Denis Astolfi?
Da non perdere il film tutto riminese IL RIVOLUZIONARIO di Denis Astolfi.
Nuova proiezione venerdì 27 febbraio alla cineteca di Rimini via Gambalunga 27, ore 21:00, ingresso libero. Saranno presenti regista e alcuni attori.


Tutte le proiezioni precedenti hanno registrato un tutto esaurito, nemmeno posti in piedi nella gremita cineteca. La gioiosa atmosfera del film si riversa sugli spettatori, novanta minuti di pura allegria con i personaggi che ti trasportano nel loro mondo semplice, anticonformista ma felice. Una storia romantica e divertente con attori giovani e carismatici girato tutto a Rimini e Santarcangelo.
Sta diventando un vero fenomeno questo film autoprodotto e praticamente 'no budget' la cui lavorazione ha richiesto quattro anni. Senza distribuzione grazie al passa parola il film si sta facendo conoscere e il pubblico riminese con il suo entusiasmo lo sta trasformando in un vero caso cinematografico.
Dopo i festival internazionali di I Will Tell di Londra e il Marbella International Film Festival anche Rimini si accorge di questo piccolo miracolo e il suo consenso lo sta portando alla luce.

IL RIVOLUZIONARIO di Denis Astolfi

E’ una commedia brillante che mette in scena le contraddittorie emozioni di una generazione di giovani, il cui animo è diviso fra l’adesione ai modelli di massa e la tentazione e il richiamo per la “rivoluzione” da tali modelli. Un copione originale che invita allegramente alla rivolta dei sentimenti e alla ricerca dell’identità oltre i modelli e i pregiudizi.
Le vicende si susseguono al ritmo di un dialogo incalzante ed arguto che ci porta diritti al cuore dei due protagonisti, che fanno delle parole e dell’ironia uno strumento di conoscenza e di attrazione. Una storia che si sviluppa su binari spesso imprevedibili, spassosa e romantica, garbata ed esuberante.

 

SINOSSI

In una città si intrecciano le vite di un ragazzo e di una commessa. Damiano ha ventuno anni e un carattere stravagante, agisce in modo irrazionale e sembra un po’ “svitato”. Un rivoluzionario impacciato che non si rassegna al ruolo che il destino sembra avergli riservato, un giovane impiegato che parte per la sua “rivoluzione” con un kilt ed un tandem. Celeste ha venti anni, lavora per pagarsi gli studi, è responsabile e molto matura. Inquadrata in una vita perfetta per quanto prevedibile, alla ricerca di un innamorato da copione, sportivo, carino, ma forse fin troppo scontato. Damiano si innamora di Celeste, Celeste non sopporta Damiano. Ma gli eventi sono incontrollabili, gli imprevisti li sorprendono e li mettono sulla stessa strada. Intorno a loro si muovono una serie di personaggi curiosi ed insoliti, che rifiutano in ogni caso le etichette facili: una coppia omosessuale alla vigilia delle ‘nozze’ assai poco ortodosse, i vicini invadenti ed eccentrici. Un barbone silenziosamente eloquente. 48 ore, esilaranti e tenere, nella vita di due ventenni che in comune sembrano avere davvero poco, se non forse i loro sogni e il loro bisogno di sentirsi vivi e autentici.

 

DICHIARAZIONE DEL REGISTA

Da molti anni sento l’esigenza di concretizzare e mettere in video i personaggi che nascono dal mio mondo interiore. La sceneggiatura “Il rivoluzionario” nasce da questa impellente esigenza, rendere fattibile un progetto che nasce e si sviluppa senza l’appoggio di una società di produzione, con risorse al minimo, praticamente senza budget. Damiano, il protagonista del film, ha pochi amici ma sono tutti molto legati tra loro. Eccentrici, poveri e felici del loro stile di vita creano un piccolo mondo che fa riferimento a ideali sani e anticonformisti. Celeste, la protagonista, alla fine ne verrà conquistata, la gioia dell’amicizia e delle piccole cose che sovrasta tutto il resto. Una storia romantica e divertente giocata tutta sul dialogo e sulla semplicità di azione. Tutti gli attori, tranne Ettore Nicoletti, che comunque ricopre un ruolo minore, sono alla loro prima esperienza cinematografica. Tecnicamente avevo delle limitazioni fortissime. Non potevo disporre di nessun movimento macchina, non avevo elettricisti o macchinisti, in totale la troupe fissa è stata di quattro persone: io, l’operatore (in realtà due che si sono alternati) e due fonici. A turno siamo stati affiancati dal fotografo di scena, due assistenti tuttofare, dalla truccatrice e dalla costumista. Inoltre anche i giorni a disposizione erano inderogabilmente limitati, non potendo pagare gli attori (hanno recitato tutti gratuitamente), non potevo nemmeno impegnarli a lungo e tutto il film doveva essere completato in 17 giorni di lavorazione. Le locations giocoforza dovevano essere ridotte al minimo e tutte vicine per ottimizzare i tempi di spostamento. La maggior parte del film è stata girata in notturna e questo ha creato altri problemi. La prima notte non ha funzionato il generatore e ho perso il primo dei 17 giorni. Ho iniziato subito con lo stress da ritardo. Il nuovo generatore era sensibilmente rumoroso, tutte le notti e ad ogni cambio location consumavamo il rito di stendere la lunghissima fila di cavi per tenere il generatore lontano dal set, non potevamo nemmeno permetterci di doppiare il film in un secondo momento, il dialogo doveva essere rigorosamente in presa diretta. Oltre alla regia impersonavo anche il runner e dovevo provvedere a qualunque necessità improvvisa. A riprese iniziate salta una location: il negozio di abbigliamento non è più disponibile. La truccatrice non condividendo appieno lo spirito di gruppo (boia chi molla!) opta per un incarico più redditizio e tranquillo. La tentazione di mollare tutto mi è piombata addosso come un macigno. Ma come cita lo spirito di gruppo, mollare non è previsto. Mi convinsi che Il Rivoluzionario meritasse di arrivare fino in fondo e che quindi bisognava trovare strade ‘alternative’. Il risultato è un film agguantato con i denti e la tenacia disperata di un gruppetto di sognatori, che per una volta ha deciso di sognare in grande, senza limiti e fino in fondo.

 

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