(ASI) Su quel ramo del lago di Como tanto caro a Manzoni, nella sua più celebre opera, Nico Paz, giovane centrocampista proveniente dal Real Madrid, avrebbe sicuramente avuto un ruolo importante. Come l'impavido Renzo de “I Promessi Sposi”, Nico ha affrontato senza paura i "Bravi" di Don Antonio Conte e li ha sconfitti con abilità, talento e determinazione.
Ma Antonio Conte non è Don Rodrigo, un prepotente che incuteva timore per il gusto di far del male. Antonio Conte é un allenatore importante e rispettato. Che vanta una carriera importante, non fortunata. Le parole sono importanti, altrimenti il bravo Conte, come capitato in conferenza stampa, si arrabbia. Talvolta, però, il bravo Conte, sembra travestirsi da Dottor Azzeccagarbugli, confondendo le acque con le sue tattiche che alterna a strategie complesse e dichiarazioni che destano perplessità. Parlare di qualcosa di straordinario, come un Napoli che recupera 40 punti all'Inter, è fuori luogo per due motivi principali. Contro il Como, il Napoli aveva in campo molti dei campioni d'Italia della gestione Spallettiana. Questi giocatori, con la loro esperienza e il loro talento, hanno contribuito significativamente alle fin qui encomiabili prestazione della squadra. Non sono calciatori inesperti, hanno una mentalità vincente. Bisognava solo rispolverarla dopo un’annata sfortunata. L'Inter, da cui Conte andò via forse troppo precipitosamente, ha giocato poco meno di 40 partite. E siamo solo a fine febbraio. Trattasi, dunque, di un impegno che mette a dura prova qualsiasi squadra. Antonio Conte, con una partita a settimana e una rosa importante per sopportare lo stress del solo impegno settimanale, ha l’obbligo di vincere lo scudetto. L'anno prossimo, se sarà ancora lui a guidare il Napoli, ma qualche dubbio comincia ad insinuarsi, dovrà affrontare anche la Champions League, e la sua storia in panchina suggerisce che il doppio impegno potrebbe metterlo in difficoltà. A meno che non tratti la Champions League come un impegno secondario, il campionato potrebbe sfuggirgli di mano. A proposito di Como-Napoli, Manzoni avrebbe sicuramente gongolato vedendo Nico Paz emergere come un eroe moderno su quel ramo del lago che volge a mezzogiorno. E chissà, forse ad Antonio Conte avrebbe dedicato la conversione dell’Innominato.
Raffaele Garinella - Agenzia Stampa Italia