(ASI) Roma. Questa monografia dedicata a Massimo Girotti restituisce un piccolo spazio nel cinema italiano a un attore caduto vittima di una cultura dell'oblio che governa il nostro tempo
. La sua vicenda artistica si snoda nell'arco di oltre sessanta anni della nostra storia, a partire dal 1939 quando, da studente universitario proveniente da una famiglia borghese di origini marchigiane, Girotti si ritrova a godere da un giorno all'altro di una inaspettata popolarità. E' la bellezza che lo fa notare e lo impone all'attenzione del pubblico e di giovani cineasti. Ma questa magnifica presenza scenica, vissuta spesso come un ostacolo, sarà solo il punto di partenza per un lungo lavoro di crescita professionale e intellettuale. Complice l'incontro e il sodalizio umano e artistico con registi come Alessandro Blasetti, Giuseppe De Santis e Luchino Visconti, solo per citare quelli più vicini a lui per sensibilità e cultura. Da loro imparerà tutto, facendo proprio un modello di professionismo basato sul rigore che lo farà resistere all'usura del tempo.
Uomo schivo e riservato, non alla ricerca di facili successi, Girotti ha dato prova di carattere anticonvenzionale nel lavoro, ma nella vita privata ha mantenuto equilibrio e semplicità, incarnando una sorta di regolarità nell'arte.
Bio: Roberto Liberatori è nato a Roma, dove vive. La sua passione per il cinema ha origini
lontane, davanti al piccolo schermo in bianco e nero. Laureato in Lettere, lavora in
ambito televisivo dove si occupa anche di cinema. Questa è il suo primo libro.