(ASI) Si è chiuso in bellezza il Perugia social film festival con la proiezione del docu-film del direttore artistico Stefano Rulli, un silenzio particolare, premiato con il David di Donatello nel 2005.
La vicenda si svolge alle pendici del monte Peglia, dove Stefano e Clara hanno fondato “La città del sole”, un luogo di vacanza condivisa tra persone diverse tra di loro, che trovano l’armonia nello stare insieme. Turisti “normali” e altri più “speciali” superano così le loro difficoltà crescendo insieme. Tra questi c’è anche il figlio dei fondatori, Matteo, chiuso in un mondo impenetrabile anche ai suoi genitori. Partendo dal progetto de La città del sole, il film si riduce al nucleo della famiglia Rulli, che ha come focus proprio Matteo. La loro esperienza buca lo schermo e coinvolge lo spettatore, permettendogli di capire cosa vuol dire vivere la malattia mentale. Il regista/sceneggiatore si è unito al gremito cinema Melies nel cuore dell’acropoli, che ha visto il pubblico perugino commosso e un po’ intimidito, per parlare sia del film, che del festival. La sperimentazione di quest’ultimo è stato un autentico successo sia per il livello dei film, per l’obiettivo formativo che per l’affluenza del pubblico nei sei giorni di proiezioni. Anche Matteo Rulli è venuto mostrandosi contento e capendo che il suo bel film è stato apprezzato. La pellicola girata non a caso da un operatore amico di Stefano e Matteo, per non turbarlo, funziona proprio per la sua naturalezza che permette di vedere crisi e momenti di intimità con lunghi ma efficaci piani sequenza. Ha confessato Stefano che Matteo, di solito irrequieto nella visione dei film, nel rivedersi è stato immobile per tutti i 75 minuti e ha chiesto di soffermarsi nella scena in cui piange. “Un silenzio particolare” dunque quello del Perugia social film festival che comunica molto con semplicità e schiettezza, lasciando qualcosa di importante.
Daniele Corvi - Agenzia Stampa Italia