(ASI) 67ma edizione Festival del Film di Locarno. Per Bonifacio Angius l'Italia non è un paese per giovani. Il suo Perfidia, film in concorso, un vero pugno nello stomaco 67ma edizione Festival del Film di Locarno.
Unico film italiano a partecipare al concorso internazionale, mentre altri titoli sono presenti nelle sezioni ''minori'', Perfidia è un lavoro eccellente firmato dal regista Bonifacio Angius. Ambientato in Sardegna, nella periferia sassarse, narra della discesa agli inferi di un ragazzo di trentacinque anni (ma si è ancora ragazzi a quell'età?) simbolo di una generazione italiana perduta. Sto parlando di quell'esercito di giovani e meno giovani che ormai, se hanno fortuna, possono vivere solo di lavoro precario, quando un lavoro precario riescono a trovarlo. Angelino, il protagonista, ha appena perso la madre. Non ha un lavoro, non ha una ragazza, gli amici del bar non sono altro che un simulacro vuoto di quel che dovrebbe essere l'amicizia. Si ritrova quindi a vivere solo con il padre, ormai anziano, che in gioventu' aveva un buon lavoro e buone amicizie. Ne è testimone la vecchia mercedes, simbolo di un benessere ormai passato. Angelino si trova strangolato in una specie di limbo plumbeo in cui ogni azione tentata gli si ritorce contro: i lavori che il padre cerca di trovargli non vanno mai a buon fine, la ragazza di cui si innamora lo rifiuta, il padre stesso, ad un certo punto, finisce completamente immobile su una sedia a rotelle a causa di un'ischemia. La sorte sorte è quasi sarcastica quando, ormai fuori tempo massimo, fa eleggere il padre ormai infermo in consiglio comunale a Sassari. Il film, ben girato e ben interpretato, è lo specchio – speriamo pessimistico – di quel che è l'Italia di oggi. Al di la' del dato oggettivo di una crisi che dura ormai da sei anni, è proprio la percezione di cio' che sta accadendo alle generazioni piu' giovani, che dovrebbero essere linfa vitale per il Paese, a spaventare. Questo film è pervaso da un pessimismo amaro e crudele, trattenuto, calcareo, e quindi ancora piu' doloroso, che ricorda l'approccio stilistico di Werner Herzog. Con poche speranze, purtroppo, di vincere il Festival, è comunque un prodotto di grande qualità che ben rappresenta l'Italia in questa competizione.
Fabio Simonelli – Agenzia Stampa Italia
i protagonisti della pellicola "Perfidia"
scena di "Perfidia"
Il regista di Perfidia Bonifacio Angius