(ASI) Fosche prospettive per i giovani italiani attualmente lavoratori dipendenti. Stando al rapporto del progetto "'Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali", curato da Censis e Unipol, il 42% di loro andrà in pensione con meno di 1.000 euro al mese.
Il progetto si basa su dati forniti dall'Istat e dalla Ragioneria di Stato e sottolinea che oggi i giovani lavoratori che a fine mese non arrivano a guadagnare 1.000 euro sono il 31,9%. L'indagine spiega che alla luce di questi dati "in molti si troveranno ad avere dalla pensione pubblica un reddito addirittura più basso di quello che avevano a inizio carriera". Ma il rapporto è ancora più negativo, in quanto "la previsione riguarda i più 'fortunati', cioé i 4 milioni di giovani oggi ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard: poi ci sono 1 milione di giovani autonomi o con contratti atipici e 2 milioni di giovani che non studiano né lavorano".
Il rapporto spiega inoltre che l'Italia è uno dei Paesi più vecchi e longevi al mondo: "Nel 2030 gli anziani over-64 anni saranno più del 26% della popolazione totale: ci saranno 4 milioni di persone non attive in più e 2 milioni di attivi in meno". Ne consegue che "il sistema pensionistico dovrà confrontarsi con seri problemi di compatibilità ed equità".