(ASI) Dopo ore di lavoro da parte dei primi soccorsi nella notte, il bilancio ufficiale delle vittime e il primo piano di intervento della Protezione Civile sono ora stati pubblicati e messi in atto.
Per il momento 38 sono i morti accertati, sebbene questo numero possa aumentare inesorabilmente nelle prossime ore. Le tre scosse che hanno fatto tremare la terra come solo era capitato all'Aquila negli ultimi anni hanno avuto come epicentro Accumuli, Amatrice, Norcia e Pescara del Tronto, queste infatti sono i punti dove si sono concentrati il maggior numero di vittime e feriti, insieme agli ingenti danni provocati ai singoli paesi.
Alle ore 3.36 di questa notte un sisma superiore al livello 5 (fino a 6.2) della scala Richter ha infatti costretto anche tutte le principali autorità politiche e istituzionali a stravolgere le proprie agende a favore dell'emergenza in corso.
In concomitanza con la Protezione Civile che ha già iniziato ad allestire le prime tendopoli per gli sfollati, due ad Amatrice, altre ad Accumuli e Arquata del Tronto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rientro immediato da Palermo per via della situazione, e il premier Matteo Renzi, hanno rilasciato le prime dichiarazioni, insieme al grande cordoglio di Papa Francesco per tutte le persone colpite, ferite, orfane dei propri cari o anche semplicemente della propria casa.
"E' ora un momento di dolore, ma anche di appello alla comune solidarietà" ha detto il Capo dello Stato. "La priorità è ora naturalmente scavare tra le macerie fino a quando possiamo essere in tempo - gli ha fatto eco il presidente del Consiglio Renzi - Dobbiamo attrezzarci al meglio, perché non è solo il momento della commozione, ma anche quello dell'azione."
Papa Francesco invita alla preghiera, ma accoglie con fermezza l'azione di tutti coloro che stanno collaborando per reagire al meglio. Ci sono strade interrotte, montagne franate, interi paesi dell'Appennino che non sembrano esistere più. A Castelluccio e Norcia (provincia di Perugia) sono crollati due campanili, Amatrice (provincia di Rieti) per ampi tratti è stata rasa al suolo.
Dal terremoto è stato colpito gran parte del Centro Italia, eppure, secondo la morfologia dei terreni e la posizione geografica, alcuni centri città sono rimasti illesi, altri sono stati gravemente danneggiati.
I sindaci reatini di Amatrice a Accumuli parlano di un bilancio "drammatico", "una tragedia senza precedenti" almeno ai loro occhi. "Metà del paese non esiste più - ha detto il sindaco Sergio Perozzi contattato da Radio Rai - Non abbiamo luce ed è urgente liberare le strade per facilitare i soccorsi, non riusciamo a quantificare quante persone siano sepolte sotto le macerie, quante siano ancora in grado di essere salvate."
Aiuti e soccorso sono in arrivo da tutta Italia e dalle prossime ore anche da altri Stati europei. Sulla Statale 4, per esempio, è stato smosso un viadotto con un dislivello quanto basta significativo per interrompere il traffico dei mezzi pesanti.
La protezione civile raccomanda inoltre di non percorrere la Via Salaria per facilitare quanto più possibile la percorrenza dei soccorsi.
"Tutta la Croce rossa è in azione per far fronte all'emergenza- ha dichiarato il presidente del CRI Francesco Rocca - Dobbiamo raggiungere quanto prima le zone colpite, che al momento sono prive, come Amatrice, anche delle proprie strutture sanitarie. Almeno 20 ambulanze stanno già percorrendo la Salaria, oltre a squadre di soccorso e unità cinofile addestrate"...
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia