(ASI) – Continua la conta dei danni del devastante sisma che ha fatto rivivere al centro Italia l’incubo della terra che trema. A quasi vent’anni di distanza dal terremoto del 1997 che lasciò un segno indelebile nel territorio e nelle memorie di quanti lo vissero, la devastazione torna a colpire l’Italia centrale. Mentre in Abruzzo, Lazio e Marche, continuano le ricerche dei 2500 dispersi, l’Umbria, che non ha registrato vittime, fa la conta dei danni. Colpiti, oltre a monumenti ed edifici d’interesse storico, anche i trasporti e le infrastrutture.
Umbria: si ferma l’orologio di San Gemini. Scuole chiuse.
A differenza del 1997, sta volta il sisma ha risparmiato devastazioni all’Umbria, la quale però ha lamentato danni notevoli a numerosi centri storici situati lungo la zona interessata dall’onda d’urto del sisma. In particolare danni estesi al centro storico di Norcia e di Castelluccio, così come a San Pellegrino. A Norcia i danni maggiori con gravi lesioni alla basilica di San Benedetto e alle mura benedettine. Danni anche per il crollo di un traliccio dell’alta tensione che ha lasciato numerosi abitanti della Valnerina privi di corrente elettrica. Attualmente sarebbero già in corso i lavori per il ripristino delle linee elettriche. Sempre a Norcia si sono registrate numerose lesioni ad una galleria lungo la strada provinciale della Valnerina. A San Gemini, in provincia di Terni, nonostante non si siano registrati danni alle infrastrutture, notizie non ancora confermate, indicherebbero che l’orologio della piazza centrale del paese sarebbe fermo alle ore 3:36; cioè al momento esatto della prima, devastante scossa di magnitudo 6,4 che ha causato le distruzioni maggiori nel reatino e nel maceratese. A causa però della notevole presenza di edifici lesionati, o sospetti tali, i sindaci di Foligno e Spoleto hanno decretato per oggi la chiusura di tutte le scuole e la sospensioni di tutte le attività estive dedicate ai più giovani. Tale ordinanza resterà in vigore fino al termine delle verifiche sulle infrastrutture interessate.
Trenitalia: Foligno – Ancona di nuovo operativa. Disagi e verifiche a Orte.
Il sisma ha duramente colpito la circolazione ferroviaria. Nel corso della notte era stata decretata la chiusura della Roma - Ancona per verifiche lungo le tratta Fabriano – Fossato di Vico e Foligno – Gualdo Tadino. Così come era stata decretata la sospensione del traffico lungo la Foligno – Orte e nello stesso nodo di Orte, ove si incrociano ben tre linee ferroviarie regionali che interessano il territorio umbro e laziale. Sono state interessate da chiusura anche numerose tratte in territorio marchigiano e abruzzese (Ascoli – Porto d’Ascoli, Civitanova – Albacina, Giulianova – Teramo) e nel nodo di Falconara . Il servizio lungo la Foligno – Ancona era stato effettuato con autocorse sostitutive nel corso della mattinata fino alla riapertura dell’intera tratta alla circolazione ferroviaria a seguito del completamento delle verifiche avvenuto intorno a mezzogiorno. Persistono ritardi lungo la Foligno - Terontola dove non vi era stata chiusura ma solo sospensione di alcuni convogli e la modifica in tempo reale delle tracce orarie per consentire verifiche preliminari alle infrastrutture. Verifiche rese molto complesse a causa delle direttive aziendali degli ultimi anni che hanno portato una razionalizzazione delle infrastrutture, ma che, in questo caso, hanno limitato le possibilità gestionali del traffico da parte delle singole stazioni, portando di fatto ad una situazione che tutt’ora vede un servizio a singhiozzo lungo la Foligno – Terontola. D’altronde Trenitalia continua, sul proprio sito d’informazione ufficiale, ad indicare la tratta come sospesa al servizio. Risulta invece effettivamente ancora sospesa la circolazione da Foligno ad Orte lasciando di Fatto l’Umbria tagliata fuori dai collegamenti regionali con la Capitale. La chiusura del nodo di Orte ha portato a forti disagi sulle linee da e per la Capitale, così come sulle linee dell’alto Lazio e del Viterbese, oltre all’interruzione della vecchia direttissima Roma Firenze e della linea lenta che interessa la stessa tratta. Si è rivelata invece un successo di Trenitalia la linea alta velocità che collega Roma con Firenze la quale, grazie ai sofisticati sistemi di monitoraggio e alla progettazione d’avanguardia, ha superato il sisma senza riportare alcun danno, ne rendere necessarie verifiche. Di fatto l’alta velocità che collega la capitale con il nord Italia non ha lamentato ritardi ne cancellazioni.
Alexandru Rares Cenusa –Agenzia Stampa Italia