(ASI) Abruzzo – Scoppia sui “social network” la denuncia – protesta per l'imbrattamento del Corno Grande del Gran Sasso d'Italia con vernice rossa indelebile, usata per scrivere il nome di una associazione di trekking campana con due montagne stilizzate, su una roccia del massiccio montuoso abruzzese.
Lo sgarbo alla cima più alta degli Appennini Continentali, è stata in primis denunciata dal gestore del Rifugio Franchetti (2433 mt slm), situato sopra Prati di Tivo (località montana e sciistica di Pietracamela in Provincia di Teramo), base per gli escursionisti che vogliono percorrere il Vallone delle Cornacchie che mette in comunicazione Campo Imperatore sul versante aquilano della montagna con Prati di Tivo, nonché punto di appoggio per gli alpinisti che intendono scalare il “paretone” del Corno Grande per salire sulla vetta a 2914 mt o per raggiungere il “Calderone”, l'ultimo residuato del ghiacciaio che nel periodo di massima espansione, discendeva con le sue “lingue” fino a tutta la Vallata delle Cornacchie e fino quasi a Prati di Tivo.
Denunciato il fatto, subito è scoppiata la protesta degli amanti della montagna non solo Abruzzesi che hanno invaso con i commenti la bacheca della pagina Facebook dell'associazione campana di trekking che è stata citata dai deturpatori della roccia della “Bella Addormentata” (nome dato alle vette del Piccolo e Grande Corno del Gran Sasso), soprattutto per chiedere delle eventuali spiegazioni su quanto accaduto e per sapere se degli iscritti alla suddetta associazione hanno recentemente fatto una escursione sul Gran Sasso.
In molti chiedono che vengano identificati i vandali per costringerli a ripulire la scritta a loro spese, perché il “Gigante Buono” (uno dei soprannomi dati al Gran Sasso) sa perdonare.
Ma, intanto, l'Ente Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga, informato dell'accaduto, sta valutando se ci sono gli estremi per presentare una denuncia contro ignoti, in attesa che venga fatta luce su questa brutta storia che ha danneggiato uno degli ultimi paradisi naturali dell'Abruzzo, d'Italia e d'Europa.
A tal proposito, si coglie l'occasione per ricordare che l'Abruzzo è la regione dei parchi, in cui lo stile di vita è rimasto, in molte aree, pressoché immutato nei secoli, soprattutto nelle zone interne montane, poco abitate e naturali, che stanno attraendo stranieri, in particolar modo dal Nord Europa che acquistano e ristrutturano per le vacanze o la pensione antichi casolari siti nelle valli, sugli altipiani o nei pittoreschi borghi.
Pertanto, sicuramente, la Regione di D'Annunzio e del Guerriero di Capestrano, non merita di essere ferita e vilipesa in uno dei suoi simboli più rappresentativi: il Gran Sasso.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia