(ASI) Abruzzo– Apprensione fra gli operatori del settore turistico ed i visitatori per il ritardo nella riapertura della Cabinovia a Prati di Tivo. Prati di Tivo è una località turistica montana, alle falde nord – orientali del Gran Sasso d'Italia, sita in Provincia di Teramo nel Comune di Pietracamela, sede dell'omonima stazione sciistica posta ai piedi del versante settentrionale del Corno Piccolo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
La caratteristica località montana, circondata da boschi di faggio e di mandorlo e dalle cime più alte dell'Appennino, del Piccolo e del Grande Corno, è di particolare interesse paesaggistico, ed è il punto di accesso alle maggiori vette del Gran Sasso.
Infatti da qui è possibile ad esempio: arrivare alla Madonnina in località Arapietra; raggiungere il Rifugio Franchetti (edificio ricettivo a quota 2433 metri, tra il Corno Grande e il Corno Piccolo); fare le ascensioni al Corno Grande e al Corno Piccolo; raggiungere la sella del ghiacciaio del Calderone, arrivare alle Sorgenti del Rio Arno, attraverso la Valle del Rio Arno, la Val Maone e Campo Pericoli.
Ma, nonostante tutti questi tesori naturalistici e il buon numero di strutture ricettive e ristorative della rinomata località sciistica ed escursionistica del Gran Sasso d'Italia, la stagione estiva rischia di non decollare proprio a causa di questo problema della cabinovia che starebbe in un certo senso penalizzando il turismo.
Così, per sapere come stanno realmente le cose, cioè per conoscere i reali motivi dei ritardi nella riapertura della Cabinovia, abbiamo intervistato l'albergatore Paolo Di Furia, Presidente del Consorzio Gran Sasso – Prati che ha rilevato la gestione dell'impianto di risalita, dotato di cabine da 6 posti e in inverno anche di sedie da 4 posti per gli sciatori.
Ma, sentiamo cosa ha dichiarato il Presidente Di Furia per spiegare l'attuale mancato funzionamento della cabinovia:
«Purtroppo il vecchio gestore ha lasciato, ragion per cui si è dovuto fare un nuovo appalto in maniera molto veloce. La gara è stata spedita il 1° luglio, la consegna è stata effettuata l’8 luglio, il contratto è stato sottoscritto il 14 luglio e dalla sottoscrizione del contratto siamo autorizzati ad inviare il tutto agli organi competenti, come ad esempio la Regione, l'Ustif ed altri, per poter arrivare al collaudo. Ora per arrivare al collaudo bisogna ultimare una minima parte di manutenzione. Abbiamo provveduto a fare le assunzioni che decorrono dal 15 luglio. La riapertura dipende da quando la Regione concederà la visita ispettiva. Normalmente la cosa dovrebbe verificarsi in 10/15 giorni. Tutto ciò che potevamo fare è stato fatto».
Tutto chiaro. Chi vivrà, vedrà cosa succederà.
Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia