(ASI) Umbria - A circa 10 chilometri dal centro storico di Perugia sorge il complesso del convento di Monte Malbe. Fin dall'antichità, l'ambiente solitario e boschivo favorì il fiorire di una vita eremitica. Successivamente arrivarono i monaci dell'ordine cistercense e infine i frati Cappuccini, un ramo dell'ordine francescano. Così il 7 maggio 1535, grazie al clamore delle omelie di padre Bernardino, il consiglio perugino accolse la richiesta dei Cappuccini di erigere un convento sul Monte Malbe.
Grazie ai contributi del benefattore, Antonio di Lucca, berrettaio, il 18 ottobre 1535, i cappuccini entrarono nel piccolo convento. Il popolo perugino e le autorità civili apprezzarono molto questo luogo dove il Papa Paolo III, nel 1542, fu accolto per una visita ai frati.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi decretata da Napoleone Bonaparte, il convento fu ampliato, perché doveva rispondere alle esigenze del gran numero di novizi che entravano a far parte dell'ordine dei cappuccini. Durante la seconda guerra mondiale molti furono i giovani ricercati dall’esercito tedesco che trovavano salvezza nel convento di Monte Malbe. Nel giugno 1944, convento fu colpito da una granata che provocò seri danni. L'ultimo restauro risale al 2012.
Fuori dal convento possiamo notare un grande zona naturale, dove abitualmente il popolo perugino poteva sostare, mangiare e fare belle camminate lungo il versante del Monte. Dopo il degrado degli ultimi anni, con situazioni anche di pericolo date dalla vetustà di alcune strutture. La comunità, aiutata da alcuni fedeli della zona, ha rimesso a posto tutto il parco davanti alla chiesa. Sono stati rinnovati i giochi per i bambini, i tavoli da pic-nic, l’ampio parcheggio di fronte al bosco, che è stato ripulito e reso più accessibile. Grazie a questo recente intervento Monte Malbe, da sempre meta dei perugini, sia per motivi religiosi, sia per motivi ricreativi, potrà essere di nuovo al centro dei pellegrinaggi domenicali delle famiglie e degli appassionati di vita all’aria aperta. Ricordiamo, infatti, ai nostri lettori che, pur essendo un eremo, conserva da sempre la tradizione di accogliere i fedeli durante la liturgia, domenicale e feriale, secondo gli orarii resi noti attraverso il sito web dei Cappuccini dell’Umbria.