(ASI) Grazie all’Associazione socio-culturale “Costruire il Futuro”, si è dato vita ad una splendida giornata, guidata dal Prof. Giovanni Tomassini nella Valnerina, terra di mistero, di storia, di poesia e di magia. Prima tappa del viaggio: il minuscolo villaggio di San Mamiliano, personaggio strano che si ritrova accostato anche all’isola di Montecristo e che però da il nome a questo piccolo villaggio, pur non essendone nemmeno il santo patrono che invece è San Biagio.
Il villaggio è situato appena sotto l’ex convento di San Giovanni (ormai diroccato).
Sembra che proprio qui, nel 1318, i cavalieri templari tennero l’ultima riunione prima di decidere di entrare nell’oblio e sembra che fosse pure presente il sommo poeta: Dante Alighieri.
Si dice che ancora oggi sia rimasto, custodito dai pochi abitanti del luogo, parte del famoso tesoro templare, tant’è che il Prof. Tomassini ha mostrato una reliquia, asserendo essere un pezzetto della vera croce di Gesù.
A seguire abbiamo visitato la Chiesa di S. Maria in Ferentillo, chiesa ricca di moltissimi simboli, tutti da scoprire e per la quale vi invitiamo a leggere il libro di Giovanni Toamassini: “Gli ultimi custodi del tesoro templare”. Basti pensare che la chiesa ha le perfette dimensioni, riportate sulla Bibbia, del Tempio di Salomone.
Dopo uno splendido pranzo presso l’Agriturismo “La Drupa” dove si trova, tra l’atro, un interessantissimo museo di famiglia del secolo scorso, siamo approdati alla Abbazia di San Pietro in Valle, di origine longobarda e anch’essa ricca di significati, simboli, allegorie, ecc.
Il seguente viaggio è stato il primo di una serie che si ripropone, nello spirito dell’Associazione, di approfondire in una chiave culturale, le bellezze disseminate nella nostra Regione Umbria e non solo.
La settimana successiva, la stessa Associazione (a proposito vi consiglio di seguirne le proposte e le iniziative davvero interessanti), ha organizzato una visita alla città romana di Assisi, della quale visita vogliamo qui solamente riportare uno stralcio di ciò che scrisse Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia quando visitò il Tempio della Minerva situato e ancora splendente nella centralissima Piazza del Comune.
Assisi 26 ottobre 1786
“ Domandai poi ad un bel giovanotto dove si trovasse Santa Maria della Minerva; egli mi accompagnò su verso la città che è costruita sul pendio di un monte. Finalmente giungemmo alla città veramente antica e, ecco, davanti ai miei occhi quell’illustre monumento, il primo completo monumento dell’antichità che io contemplavo. Un tempio non vasto come si addiceva ad una così piccola città e, tuttavia, così perfetto, così ben pensato, che farebbe ovunque una bellissima figura.
Non potevo saziarmi di contemplare la facciata, l’ordine delle colonne è corinzio e la distanza fra di esse di circa di poco superiore a due volte il loro diametro.
A malincuore mi strappai a quella vista e feci proposito di richiamare l’attenzione di tutti gli architetti su questo monumento in modo che sia possibile averne una pianta precisa.
Non posso esprimere con parole tutto quello che la contemplazione di questo monumento ha suscitato in me; darà frutti eterni”.
Roberto Sannipola - Agenzia Stampa Italia
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