(ASI) Perugia. Si è tenuto in data 24 novembre l'incontro organizzato dal Soroptimist Club di Perugia e incentrato sul tema del valore delle regole per l'ordinato svolgimento della vita sociale.
Per l'occasione sono intervenuti i dirigenti di due Istituti scolastici perugini, la prof.ssa Coccia (Istituto Tecnico A.Volta) e il prof. Maiolo (Liceo Classico A.Mariotti) e la dr.ssa Silvestris, psicologa e consulente in molte procedure davanti al Tribunale per i minorenni.
"Che in ogni società le regole siano alla base della convivenza è fuor di dubbio, ma come le intendono i giovani e quale consapevolezza hanno della loro importanza?" Questo l'interrogativo-come ha reso noto la Presidente Totaro De Fazio-attorno al quale ruota la scelta del tema e su cui, per prima, è intervenuta la prof. ssa Coccia.
"Il valore delle regole è un punto fondamentale nell'educazione dei ragazzi, che dovranno confrontarsi con un percorso globalizzato, a differenza del passato. Adesso gli studenti, attraverso l'opportunità della rete, devono relazionarsi in un contesto diverso e le regole sono quindi importanti per migliorare la qualità della vita."
Ma oggi c'è rispetto delle norme? - si è domandata la Dirigente Coccia - Da parte della società in generale c'è una tendenza a distaccarsi dalle regole tradizionali.
"Oggi, ad esempio- ha continuato la professoressa- entrando in una classe di quinta elementare, ho notato che i ragazzini non mi hanno neanche rivolto il saluto. Allora mi sono chiesta quale potesse essere la causa del problema. Penso che, come scuola, bisogna lavorare sulle regole interne (che vanno rispettate e gestite) e sulle famiglie (che forse non impartiscono certe norme).
Tutte le scuole hanno il dovere di provvedere a un regolamento di Istituto e a un patto di corresponsabilità con le famiglie. Sono questi i due primi documenti che vedono l'interazione tra la scuola e la famiglia."
La Presidente ha poi passato la parola al prof. Maiolo che ha voluto dare una lettura più ampia del valore delle regole. "Reputo che i giovani siano lo specchio degli adulti. I ragazzi sono delle spugne, assorbono tutto e non sono loro i responsabili di questa situazione...."
"Pur ammettendo che oggi vi sono molte cose da cambiare- ha aggiunto il Dirigente-penso sia un errore di prospettiva rimpiangere i tempi passati, quando vi erano i veri valori."
Il professore si è poi soffermato sul rapporto genitori-figli e sul ruolo degli adulti. " Il genitore non può essere amico del proprio figlio, così come gli insegnanti non possono esserlo dei propri studenti. I ragazzi devono cercare gli amici fra i propri coetanei, affinché possano condividere esperienze e vissuto.
Molti adulti, oggi, non hanno consapevolezza di dover essere una guida e uno scudo per i propri figli, affinché i ragazzi non avvertano il peso della responsabilità e della scelta. Accade che i ruoli spesso siano pesanti e noi adulti ci rifiutiamo di assumerli..."
"I giovani hanno bisogno di punti di riferimento- ha poi concluso il prof. Maiolo- e, se utile al fine di misurarsi e comprendersi a fondo, devono anche essere messi nella condizione di poter contestare gli adulti. Ciò si verificherà solo nel momento in cui i genitori saranno in grado di porre dei limiti."
A fare da filo conduttore delle riflessioni maturate il pensiero di uno psicanalista italiano, Massimo Recalcati, espresso dalla dr.ssa Silvestris a conclusione dell'incontro.
Grande importanza è da attribuire al ruolo del padre come interprete simbolico della legge e veicolo del desiderio.
"Nella nostra storia-ha sottolineato la dottoressa Silvestris- possiamo individuare tre figure mitologiche: Edipo, Narciso e Telemaco. Il primo ha caratterizzato il Novecento (fino al '68 circa), attribuendo grande valore alla civiltà. Il padre edipico era il padre dell'istituzione, che esasperava a la legge è non riusciva a coniugarla con il desiderio.
Il secondo personaggio, Narciso, rispecchia quel genitore che non riesce nel proprio ruolo, perché per primo ha bisogno di conferme e di sicurezze e non è in grado di opporsi al figlio. Si entra così nel periodo che Recalcati definisce di 'evaporazione del padre', che è sempre meno presente. Narciso si dedica al culto di sè. La legge si scinde dal desiderio e questo ultimo dilaga.
Con l'evaporazione della figura paterna- ha concluso la dottoressa Silvestris- si arriva ad un altro personaggio, Telemaco, figlio di Ulisse che non si rassegna all'assenza del padre e va a cercarlo. Comprendiamo allora che senso di responsabilità e rispetto delle regole stanno all'interno di una dimensione relazionale. L'adulto si fa testimone e veicola questi valori...
La scuola di Telemaco trasmette dunque cultura e memoria e introduce una testimonianza e il campo del linguaggio all'interno di una dimensione comunicativa."
Interessanti e puntuali sono poi arrivati gli interventi conclusivi da parte di due studenti dell'Istituto A. Volta sul tema esposto. Se è vero che il rispetto delle regole incrementa il senso di sicurezza e protezione ciò che maggiormente ne favorisce l'infrazione deriverebbe, a loro avviso, dalla consapevolezza di poter trasgredire facilmente. Perchè le norme vengano rispettate, sarebbe dunque opportuno non imporre dei limiti, ma promuovere, piuttosto, il dialogo con i figli.
Maria Vera Valastro - Agenzia Stampa Italia