Cartelle esattoriali in arrivo a Napoli, una querelle politica e sociale. Gianni Lepre: “Le mani nelle tasche dei cittadini solo a fronte di servizi e infrastrutture adeguate ai tempi del nuovo binomio città/turismo”
(ASI) A Napoli le tasse aumentano a dismisura a fronte di servizi carenti, a volte addirittura assenti, con infrastrutture non all’altezza di una città che ha fatto del Turismo il suo asset fondamentale. A riscaldare gli animi di politica e società civile le 200 mila cartelle esattoriali in arrivo nelle case dei napoletani, con una querelle senza fine sull’amministrazione Manfredi rea di “mettere le mani nelle tasche dei napoletani senza migliorare i servizi e appianare le criticità”. Da parte sua il primo cittadino ha tenuto a precisare che questa enorme mole di cartelle in arrivo “saranno rivolte a chi non ha pagato Imu e Tari o a chi non è proprio dichiarato”. “Le polemiche di questi giorni sulle cartelle esattoriali in arrivo a Napoli - dichiara l’economista Gianni Lepre - non sono solo sterili, ma non apportano alcun contributo alla società che resta in attesa di capire come, quando e perché”. Il noto fiscalista che tra l’altro è presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli, cerca di fare luce su una questione che appare fondamentalmente politica, anche se attiene alla sfera economica dell’azione amministrativa. “Sia bene chiaro che le tasse vanno pagate e tutti noi siamo tenuti a contribuire per ciò di nostra competenza all’erario. Il caso Napoli è una situazione inverosimile nella quale a fronte di tanta gente onesta che paga puntualmente il fisco, ce ne è tanta altra che non è nemmeno dichiarata, come sottolinea il sindaco Manfredi. Ovviamente questo comporta il fatto che questa fetta di cittadini invisibili ‘campano’ sulle spalle degli onesti, in buona sostanza”. Lepre ha poi continuato: “Ma oltre a questa cruda verità ce ne è anche un altra, quella denunciata dalla minoranza politica al governo cittadino. In effetti, e sono pienamente concorde, non è giusto mettere le mani nelle tasche dei napoletani, e ovviamente stiamo parlando di quelli onesti, recensiti e pagatori, a fronte di servizi carenti, in alcuni casi inesistenti, il tutto condito da una infrastruttura non all’altezza di una città che sta rinascendo grazie al turismo, alla grande tradizione culturale e del made in Italy”. Il prof. Lepre ha poi concluso: “Su questo versante il sindaco Manfredi non può trincerarsi dietro l’alibi dell’evasione, ma deve in primis garantire ai residenti e ai visitatori servizi adeguati alla stregua di città europee come Parigi, Barcellona, Berlino. E’ troppo semplice evocare criticità fiscali a copertura di decenni di disinteresse per la ‘res pubblica’. E adesso che Napoli torna ad essere la capitale reale del Mediterraneo, vengono fuori tutte quelle problematiche che un tempo si soleva nascondere come la polvere sotto al tappeto. Napoli come Barcellona, e allora tutti saranno felici e orgogliosi di contribuire alle casse comunali”.