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Arti Marziali. Conosciamo il Jiu Jitsu brasiliano





Arti Marziali. Conosciamo il Jiu Jitsu brasiliano

di Alessandro Bulletti





(ASI) Giordano Brozzi, classe 1981, è stato il primo a far conoscere il Jiu Jitsu brasiliano a Perugia. Andiamo a scoprire insieme a lui cos’è questa disciplina marziale.

-Ciao Giordano. Grazie di essere con noi e rispondere alle nostre domande. Cominciamo subito, cos’è il Jiu Jitsu brasiliano?

Ciao a tutti. Il Brazilian Jiu Jitsu è un Arte Marziale che basa la sua espressione sul controllo corporale del proprio avversario, con l’obiettivo di terminare il confronto con una leva disarticolare o uno strangolamento. Il Bjj (Brazilian Jiu Jiutsu ndr) è un Arte Marziale che deriva direttamente dal kosen Judo; quindi si può affermare che è molto 'simile' al judo, con un regolamento agonistico però molto diverso. Il Jiu Jitsu brasiliano si potrebbe definire una sorta di ingegneria marziale che, tramite una serie di leve e il concetto di gestione del peso del proprio corpo, permette di avere la meglio su avversari molto più possenti di te. Tutto ciò rende questa disciplina adatta a qualsiasi persona.

-Come nasce la tua passione per le arti marziali e cosa ti ha avvicinato al Jiu Jitsu brasiliano?

Mi iniziò all’Arte un mio vecchio amico, praticando inizialmente 'no-gi' (lotta senza kimono), e mi piacquero sin da subito le possibilità che il bjj avrebbe potuto offrirmi in termini di espressione corporea personale: in questa pratica non esiste infatti un “non lo puoi fare”, esiste invece “se ti piace così, fallo!”. Iniziai quindi a praticare Submission (lotta di sottomissione senza kimono ndr)negli ambienti della palestra. Poi, alla ricerca di un miglioramento tecnico, mi avvicinai al mio attuale Maestro Federico Tisi, cintura nera 2°grado di Roma, e d'allora, circa 9 anni fa, continuo ad allenarmi con lui.

-Oltre ad essere un istruttore sei anche un atleta che ha partecipato a numerosi eventi internazionali giusto?

I gradi ne Bjj sono molto 'pesanti' e difficili da acquisire, io sono cintura marrone sotto il mio Maestro Federico Tisi. Gareggiare lo considero un dovere nei confronti dei miei futuri e attuali allievi. In questo modo si può evolvere ed acquisire esperienza da poter riportare sulla tatami. Nell’ ultimo anno posso citare un buon 3° posto all’Europeo IBJJF svolto a Lisbona,e un primo posto al Milano Challenge.

-Le arti marziali sono un’ottima forma di autoconoscenza grazie al continuo confronto con se stessi. Cosa ti ha regalato sul piano interiore questa disciplina?

Il Bjj ti aiuta a confrontarti in modo molto onesto e umile, ti insegna a rispettare chiunque tu abbia di fronte, ti fa capire che anche se stai praticando un Arte Marziale 'individuale', l’elemento fondamentale è la Squadra con cui ti alleni, e con cui sudi giorno dopo giorno. In questo modo acquisisci certamente un buon concetto di 'team'.

-Quali sono i tuoi punti di riferimento o d’ispirazione a livello sportivo?

Ci sono molti atleti,molto forti, a cui mi ispiro tecnicamente. Secondo me l’obiettivo ultimo è migliorare a livello interiore, come Atleta,Maestro e Persona. Uno dei miei esempi potrei trovarlo in Saulo Ribeiro.

-Il modo di praticare arti marziali è in continua evoluzione. Come sta cambiando secondo te questo mondo soprattutto dopo la crescente diffusione a livello mondiale del Jiu Jitsu brasiliano?

Dopo gli anni 90, gli anni dei primi UFC, il mondo marziale non è stato più lo stesso. A livello professionistico si và sempre più verso un mescolamento di stili,con atleti estremamente forti e preparati in tutte le distanze. Io penso che il concetto di vale-tudo sia l’espressione più onesta di confronto marziale. Credo anche che le MMA (Mixed Martial Arts ndr) siano un ambito da rilegare solo al professionismo con borse come ricompensa (come nella boxe). Per questo, a mio avviso, le MMA non sono fatte per appassionati, ma per persone che 'lavorano sul ring' . Spesso si rischia di trasmettere messaggi sbagliati ad utenti che dopo pochi mesi di 'MMA TRAINING' credono di poter competere o difendersi chissà da cosa, rischiando solo di farsi veramente male. Ciò purtroppo è nelle responsabilità degli insegnanti, che nel migliore dei casi, sono semplicemente degli ignoranti.

-Il Jiu Jitsu brasiliano è quindi uno sport marziale in continua espansione. Cosa spinge tanta gente ad avvicinarsi a questa disciplina e come vedi il suo futuro in Italia a livello agonistico e non?

Il Jiu Jitsu Brasiliano è una realtà ormai imponente nel nuovo mondo. In Europa sta consolidando un buon numero di praticanti. Ciò che ci spinge ad avvicinarsi al Bjj oggi in Italia è un aspetto delicato e controverso. Sicuramente gli 'over18' che si avviano a questa pratica lo fanno nella maggior parte dei casi per la sua efficacia in combattimento; ma si deve stare attenti a non creare in questo modo degli ambienti di nicchia. L’autodifesa è sicuramente un aspetto importante e base storico-pratica di un Arte Marziale, ma non ci si deve avvicinare ad una pratica marziale per motivi esclusivamente di 'autodifesa'. Chi pratica pallavolo non lo fa certo per prendere a schiaffi la gente. Si pratica perché ci piace muoversi insieme ad amici che hanno il nostro stesso interesse, studiare e capire le dinamiche cinetiche in un confronto fisico. Poi, chiaramente, il praticante sarà avvantaggiato in un confronto fisico, e probabilmente la pratica farà la differenza del in termini appunto di 'autodifesa'. Il futuro del Brazilian Jiu Jitsu , va ricercato nei bambini, nell’ aspetto educativo e formativo che quest’arte può regalare alle nuove generazioni. Onore,Rispetto del proprio Maestro,dei compagni di allenamento,del proprio avversario,accettare le vittorie con la consapevolezza che esistono le sconfitte, arrivare alla conclusione che è più importante il cammino giusto che il traguardo.

-Esistono federazioni italiane di questa sport?

Il mio Maestro sta fondando insieme ad altri Maestri,uno fra questi il M° Dario Bacci, la UIJJ(unione italiana Jiu Jitsu ),direttamente legata alla IBJJF (l’espressione internazionale di quest’arte marziale). Ci sono anche altre federazioni attive come ad esempio la FIGBJJMMA.

-So che hai fondato da poco una associazione dilettantistica dedita esclusivamente al Jiu Jitsu . Che progetti hai per il futuro?

Io e i miei compagni di allenamento abbiamo fondato l’Asd Mitsuyo Maeda Perugia, il cui nome ricalca quello di colui che importò il Jiu Jitsu in Brasile, con lo scopo di divulgare nel modo più onesto l’Arte. Ci piacerebbe spostarci, entro breve tempo, in una locale tutto nostro sviluppando corsi bambini e corsi donne con attrezzatura per gli associati che permetta una preparazione fisica completa senza doversi appoggiare in altre strutture per ottenerla.

-A chi consiglieresti questa disciplina?

E’ una disciplina adatta a tutti,donne e bambini, in sana e robusta costituzione, consiglierei semplicemente di fare un mese prova, cosi da rendersi veramente conto di che cosa si parla,e capire se è l’arte marziale adatta al nostro modo di muoversi e di pensare.

- Qualche consiglio invece per chi già pratica?

Studiare,praticare,competere ed ascoltare. Il Bjj fa nascere la sua forza dall’analisi di ciò che ci circonda a livello marziale,un sistema chiuso è destinato al collasso, e dobbiamo evitare ciò.

 

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