(ASI) Nel cammino dal centro al bar vicino allo stadio, parlo con altre persone, in Croazia l’ italiano è la terza lingua, lo si studia dalle medie, e quasi la metà della popolazione lo parla comprensibilmente, e tutti nei bar o nelle bancarelle lungo la strada, quando gli dico di essere italiano, anziché gli inflazionati pizza e spaghetti, mi urlano “Milan! Juve! Totti! Balotelli!”.
Passeggiando mi guardo intorno, e vedo che scuole, palazzi e persino chiese, sono ricoperte di murales che raffigurano lo scudetto dell’ Hajduk o il simbolo della Torcida, spesso supportati da Slogan, il più ricorrente dei quali è “L’ Hajduk vivrà per sempre”, chiedo ai proprietari di locali e abitazioni se si indispongono di fronte a queste raffigurazioni, e mi rispondono che al contrario sono proprio loro che chiamano artisti di strada per farli disegnare, persino il parroco della chiesa limitrofa allo stadio! Arrivo al bar, ci sono altri sei tifosi, tre avranno avuto più o meno l’ età mia, altri tre sulla quarantina. Mi presento e cominciamo a parlare di Hajduk, della rivalità con la Dinamo Zagabria. Successivamente introduco l’ argomento “Francia 98”, e quella nazionale croata che stupì il mondo, grazie ai gol di Suker, la classe di Boban, le sgroppate di Boksic, la regia di Prosinecki, le incursioni di Jarni, i contrasti di Bilic, e dico loro che quel mondiale meritavano di vincerlo, ma capisco dai loro occhi e dall’ emozione con la quale ripercorrono quei momenti e da come ne parlano, che è come se l’ avessero vinto, perché hanno dato un segnale forte al mondo per la prima volta da nazionale indipendente, e quel terzo posto l’ hanno festeggiato con la gioia e l’ emozione di chi porta casa la coppa del mondo.
Sottolineano con foga (sovrapponendosi verbalmente tanta era l’ enfasi di dire la propria), che cinque giocatori di quella nazionale erano di scuola Hajduk e che una decina circa giocava o ha giocato nel nostro campionato, che loro considerano ancora il migliore al mondo, tanto che anche in occasione del
centenario, festeggiato l’ hanno scorso con un amichevole contro il Barcellona, avrebbero preferito affrontare una squadra italiana, magari il Milan, la squadra straniera più tifata a Spalato assieme al Real Madrid, a causa di Boban e Suker. Poi, sorseggiando una Karlovacko, famosa birra croata, il discorso verge di nuovo sulla Torcida, che ricopre anche funzioni sociali a Spalato, perché hanno a disposizione quattro sedi, due delle quali fungono anche come dormitori temporanei, o sistemazione provvisoria, per ragazzi che aderiscono al gruppo e sono in momentanea difficoltà economica, aiuta giovani a trovare lavoro in quanto far parte della Torcida fa curriculum, perché a Spalato è sintomo d’ onore, ed è per alcuni l’ unico vero punto di riferimento affettivo, per esempio uno dei miei interlocutori è orfano, e condivide i suoi momenti di gioia o di difficoltà con gli altri ragazzi del gruppo. Lì ho capito cosa intendeva Dario con “la Torcida è la mia famiglia”. Il dialogo diventa sempre più confidenziale, e loro colpiti dal fatto che io fossi così interessato alla loro realtà, mi regalano una sciarpa della torcida e un cappellino dell’ Hajduk, allora io gli chiedo di fare una foto con me per suggellare il momento,
ma stranamente loro rifiutano, e mi dicono di non voler apparire in foto, perché anche se sono “puliti”, i principi della Torcida la vedono come una violazione della propria identità di ultrà, e si offrono loro di fotografare me all’ ingresso dello stadio e a fianco alla sede. Purtroppo per me il tempo stringe, sta per farsi sera e devo risalire in nave, resta il tempo per i saluti e per una promessa da parte mia, quella di far conoscere anche da noi, nel mio piccolo, lo spirito e gli ideali della Torcida, il primo gruppo organizzato di tifosi d’ Europa, e della loro passione per l’ Hajduk Spalato, vincitrice di 15 campionati (8 jugoslavi e 7 croati), e e 19 trofei nazionali (9 coppe di Jugoslavia, 5 coppe di Croazia, 5 supercoppe di Croazia). Fine.
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia
Viaggio nella "Torcida" dell'Hajduk Spalato (prima parte)
http://www.agenziastampaitalia.it/sport/calcio/43409-viaggio-nella-torcida-dell-hajduk-spalato-prima-parte
Fonte foto: West Brom 4ever [Public domain], from Wikimedia Commons