(ASI) Non appena ottenuta la qualificazione, al termine di Milan-Ajax, Abbiati a precisa domanda rispose “agli ottavi voglio l’Atletico Madrid”.. Nel sorteggio di ieri la volontà del buon Christian è stata esaudita, al Milan toccherà affrontare i “colchoneros”. Poteva andare peggio?
Forse.. Poteva andare meglio? Sicuramente.. I biancorossi di Madrid sono in testa alla Liga in coabitazione col Barça, esprimono un calcio qualitativamente eccelso ed hanno metabolizzato in tempi record la cessione di Falcao, forse il miglior centravanti al mondo. Come? Grazie ad una grande organizzazione tattica, all’unità di intenti e al senso d’appartenenza che si respira nell’ambiente colchonero e soprattutto, grazie alla sapiente guida di quello che si sta imponendo come uno dei migliori tecnici al mondo: Diego Pablo Simeone.. Dal suo avvento in panchina (11 dicembre 2011), il “cholo” ha riportato l’Atletico nell’Olimpo del calcio, conquistando l’Europa Legue nel 2011-2012, la supercoppa europea 2012 (conquistata contro il Chelsea) e la coppa di Spagna nel 2012-13 al termine di un doppio confronto coi ben più blasonati cugini del Real in finale. LA DIFESA: Retroguardia canonica quella che di solita schiera “el Cholo”, 2 centrali di stazza, Miranda e Godin, entrambi abilissimi nel gioco aereo, più propenso alla marcatura e all’anticipo il primo, più dedito all’impostazione dalle retrovie e alla supervisione dell’area il secondo. Sull’out di sinistra imperversa Luis Filipe, uno dei migliori terzini mancini del panorama internazionale; estremamente tecnico, attento in fase di copertura ed estremamente propositivo oltre la metà campo. A destra agisceJuanfran, piede meno educato rispetto a filipe, ma altrettanta corsa e ottime attitudine difensive, caratteristiche che lo hanno fatto entrare nel giro della nazionale iberica.. In panchina spicca la presenza di Toby Alderweired, centrale belga prelevato dall’Ajax in estate, forte fisicamente ed estremamente affidabile in marcatura. IL CENTROCAMPO: In mezzo al campo agisce da playmaker mobile Tiago, che il portoghese avesse tecnica da vendere lo si era visto a Lione, ma dopo la sfortunata parentesi alla Juve pareva essersi smarrito. Simeone gli ha restituito un ruolo centrale nel suo scacchiere e il 32enne centrocampista lo sta ripagando a suon di prestazioni, dando un notevole apporto in fase d’impostazione. Al suo fianco c’è Gabi, 30enne figliol prodigo tornato alla base dopo 4 stagioni al Saragozza. Gabi è dotato di rara completezza, non è velocissimo, ma estremamente intelligente tatticamente, abile in fase di costruzione della manovra, ma altrettanto bravo ad interdire..L’alternativa è Mario Suarez, mediano moderno che recupera un infinità di palloni, per poi smistarli altrettanto bene, Simeone ha sempre riposto in lui notevole fiducia, ma sfortunatamente per lui 2 mesi orsono è incappato in un brutto infortunio.. LA TREQUARTI: L’out di sinistra è territorio di Koke, 21enne che, a dispetto dell’anagrafe, gioca con la sicurezza di un veterano. Koke ha un repertorio estremamente completo, grande tecnica, bravissimo nel rifinire (10 assist finora), ottimi tempi d’inserimento e doti balistiche notevoli. A destra c’è Arda Turan, estroso fantasista turco che con Simeone ha raggiunto l’eccellenza. La velocità e le doti nell’uno contro uno di Turan, ne hanno fatto una pedina fondamentali dello scacchiere “colchonero”.. E poi c’è Raul Garcia, il capolavoro di Simeone, che da centrocampista che era, ne ha avanzato il raggio d’azione trasformandolo in abile e prolifico (19 presenze 9 reti) trequartista. Struttura fisica imponente (1,84 per 81 kg) corroborata da una buona tecnica di base, Raul Garcia fa del tempismo e dell’abilità nel movimento senza palla le sue principali qualità, il buon tiro di cui è dotato e le attitudini aeree fanno il resto.. La grande promessa è Oliver Torres, 19enne prodotto del vivaio con le stimmate del fenomeno. Veder giocare il baby prodigio colchonero è una gioia per gli occhi, la classe innata, la velocità e le doti nell’uno contro uno di cui dispone, ne fanno uno dei migliori prospetti del calcio spagnolo.. L’ATTACCO: Un uomo solo al comando: DIEGO COSTA. Può un calciatore trasformarsi da discreto attaccante ad autentico fenomeno nel giro di pochi mesi? La risposta è si e Diego Costa ne è l’emblema.. “Liberato” in estate dalla presenza di Falcao e collocato centravanti, il 25enne brasiliano è esploso fragorosamente, mettendo in mostra di botto il suo strabiliante campionario.. Dotato di un innato senso del gol, Diego Costa è velocissimo, forte fisicamente, implacabile sotto porta e abilissimo nel gioco aereo; sulla sua tecnica non si discute e, in tutta Europa, nessun centravanti dà tanta profondità alla squadra come lui.. I suoi numeri (19 presenze e 21 reti tra Liga e Champions) sono tremendamente esplicativi.. Ad agire da seconda punta c’è un certo David Villa, dato per bollito al termine della scorsa stagione e risorto all’Atletico. D’altronde stiamo parlando del miglior marcatore all time della “roja” (56 reti all’attivo), nonché uno dei migliori attaccanti dell’ultimo decennio. Dal suo avvento a Madrid “el guaje” ha messo a segno 8 reti nella liga e 1 in supercoppa di Spagna contro il Barça. In panchina c’è Adrian, uno per cui Arsène Wenger in estate ha messo sul piatto 13 milioni per portarlo a Londra, ma la rproposta è stata rispedita al mittente. L’attaccante classe ’88 può giocare sia da prima che da seconda punta e risulta essere un ottima alternativa al tandem titolare. Infine c’è Leo Baptistao, centravanti brasiliano classe ’92, prestante fisicamente, ma con piedi estremamente educati, nella scorsa stagione ha messo a segno 7 reti in Liga con la maglia del Rayo Vallecano.. Insomma, a quei sapientoni che in questi 2 giorni si sono detti soddisfatti del sorteggio asserendo che ai rossoneri è andata bene, ribadisco il concetto iniziale: forse poteva andare peggio, ma sicuramente poteva andare molto meglio.. Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia