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Calcio, Juve celtica
(ASI) Una bolgia infernale dai colori verde e bianco. La Juventus arriva nella fortezza scozzese per un martedì da leoni. Conte al debutto in Champion mette i migliori ad eccezione dell’infortunato Chiellini e lascia in panchina il rientrante dall’Africa Asamoah e dentro Peluso, davanti Vucinic e Matri.

Un minuto e già intervento di Buffon a deviare in corner accompagnato da un assordante tifo. Avvio scozzese arrembante, ma al 3’ da un  pallone scodellato da Peluso, va a vuoto il nigeriano Ambrose, palla Matri, che sorprende tutti, appoggia in porta, la difesa del Celtic cerca di rimediare respinge solcata la linea un difensore, ma Marchisio ribatte in rete: parte l’euforia bianconera: 1 a 0. Dopo 20’ la Uefa assegnerà a Matri, che così segna la sua prima rete in Champion e continua il momento positivo dell’attaccante. Cinque minuti dopo ancora il piccolo principe si fa pericoloso ma non centra lo specchio. Ma sono i padroni di casa a fare la partita a spingersi in avanti, schiacciando insolitamente la Juventus nel possesso palla e a fare la partita con Common che impegna Buffon in varie occasioni. Ma la Juve con un metodo un po’ provinciale fa male nelle ripartenze Pirlo manda in area Vucinic che salta il portiere ma si defila, crossa poi in area e ancora una volta Marchisio tenta il destro ma il tiro gli viene ribattuto. Al 27’ Commons, indiavolato, crea il panico e con una rovesciata e va vicinissimo al goal con Buffon battuto. Fallaccio di Ambrose su Vidal, che si fa male. Hooper, Lichsteiner e in seguito Forrest vengono ammoniti. Sale la pressione, ma è schiacciata la Juve che trova di fronte una valanga scozzese, che gli impedisce di far gioco. L’assedio continua, ma la Juve tiene botta. Una gran sofferenza per i bianconeri, immeritatamente in vantaggio, sballottati dalla furia celtica alimentata da un tifo incredibile. Conte dovrà riordinare le idee, va bene che si era preparato a soffrite, ma non è da Juve essere sotto assedio. Sembra di rivedere lo Shaktar dell’andata o la Juve contro la Fiorentina all’andata. Un paio di dati per rendere l’idea 57% di possesso palla per il Celtic e 14 tiri a 6.

Ripresa con gli stessi uomini e copione invariato con il Celtic all’arrembaggio. Si gioca a porta romana, ma diversamente dal solito l’area di assedio è quella bianconera. Al 59’ Neil Lennon esce per infortunio Lustig per Matthews. Ambrose colpisce di testa, ma ancora una volta c’è san Buffon. Al 63’ da un cross della sinistra arriva la palla Vucinic, ma Wilson salva: prima occasione dopo un’egemonia bianco-verde. Primo cambio per Conte tutto all’insegna dell’Atalanta Peluso, dolorante per i crampi, per Padoin. Gli Scozzesi la mettono pure sul piano fisico, l’unico che si fa sentire è Lichsteiner, che però rischia, essendo già stato ammonito. Al 73’ esce il pericolosissimo Commons che ci ha provato in tutti i modi ed entra Watt, l’eroe dell’impresa contro il Barcellona. Padoin e Brown ammoniti per reciproche scorrettezze. Al 75’ clamoroso: raddoppia Marchisio. Triangolazione Padoin-Matri-Marchisio, palla al principe che finta di sinistro e tira di destra mettendola sotto la traversa. Juve spietata, che capitalizza al massimo i pochi spazi concessi. Altri cambi: Kayal per Brown e Matri per Pogba. E al 82’ incredibile 3 a 0 di Vucinic. Su pressing della Juve, Marchisio prende palla, serve Vucinic a centro area, con Ambrose di nuovo a vuoto e pone il terzo sigillo sotto le gambe dell’attonito Forster.  Al 85’ esordio di Anelka, che sostituisce Vucinic.  Ammonito Marchisio nel finale. Incredibile partita, risultato onestamente bugiardo, poiché la Juve ha sofferto per trequarti della partita, ma come è stata fortunata nel primo tempo, ha trovato la forza nel secondo ed è stata insolitamente cinica che ipoteca il passaggio del turno, con un pesantissimo 3 a 0 in trasferta, dimenticando i precedenti negativi come quel 4 a 3 del 2001. Comunque che carattere. Anche questa è Juve.

 

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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