Buffon: 9
E’ sempre il numero 1, certo quell’erroraccio su Alaba in Champion non è stato il massimo, ma non si discute come campione, ma dal numero 1 si vuole sempre di più.
Storari: 6
Il suo l’ha fatto, ma con la Lazio in Coppa Italia poteva fare meglio e pure le ultime due giornate per il record dei record a punti.
Rubinho: s.v.
Non ha mai giocato.
Barzagli: 10
Un baluardo. Sempre puntale, preciso, costretto a fare gli straordinari con l’infortunio momentaneo di Chiellini.
Chiellini: 9
Il periodo più brutto della stagione è stato quando non c’era e questo la dice lunga sulla sua importanza sul campo e fuori. Si ricorda un goal importantissimi al San Paolo.
Bonucci: 8
E’ cresciuto e le sbavature dell’ano scorso sono diminuite. Importante il goal allo Shaktar.
Caceres: 7
Ha fatto tutto quanto il possibile per sostiuire Chiellini e dare il cambio a volte sulla fascia. Decisivo il goal al Napoli all’andata. E’ sempre combattivo e una valida e polifunzionale alternativa.
Lichsteiner: 8
Discusso a inizio campionato, si è preso la fascia, facendo quattro reti decisive, non si sa se rimarrà, ma è stata comunque una pedina importante per Conte.
Marrone: 6
Sacrificato a rincalzo in difesa, dimostra comunque di avere qualità seppure il suo ruolo è a centrocampo. Deve crescere ancora, ma sono ampi i margini di miglioramento.
De Ceglie: 6
Stagione condizionata dagli infortuni, sottotono e spesso non è stato valido in difeso.
Asamoah: 8
Stagione nella prima parte esaltante con tre goal, un valore aggiunto, un’assenza pesantissima a Gennaio. Dopo la Coppa d’Africa è sceso nelle sue prestazioni.
Isla: 5
La delusione. Veniva da un brutto infortunio, ma a parte qualche sprazzo non è stato assolutamente il martello pneumatico dell’Udinese, riscatto molto discutibile.
Peluso: 6
Avvio disastroso con quell’esordio contro la bestia Sampdoria, poi è cresciuto e ha messo in difficoltà Asamoah.
Padoin: 6
Il suo l’ha sempre fatto con impegno e serietà.
Giaccherini: 7
L’uomo dello scudetto, quel goal di rabbia e determinazione contro il Catania all’ultimo secondo è il simbolo dello scudetto 2013. Un lavoratore umile ed efficiente.
Pirlo: 9
Meno divino dell’anno scorso, ma è stato ancora lui il regista di questa bellisisma annata e c’è ancora bisogno di lui.
Marchisio: 8
A tratti alterni, è sempre una bandiera con goal importanti in Champion e in campionato, ma capitan futuro deve essere sempre al massimo.
Vidal: 10
Un gladiatore con 15 goal in stagione importantissimi in Champion, decisivi in campionato, assist, chilometri e contrasti vinti. Un uomo mercato, un simbolo, un leader. Uno da Juve. E’ lui l’uomo del 2013.
Pogba: 9
E’ giovane, deve crescere ma è un talento pazzesco. Da pochi minuti è diventato titolare a 19 anni, i suoi goal sono stati tutti bellissimi da cineteca quelli all’Udinese. E’ il bello deve ancora arrivare.
Giovinco: 7
Sette goal, luci e ombre, ancora in stand by per i tifosi e lo spettro di Del Piero su di lui. Il suo l’ha fatto ed è comunque uno degli artefici di questo scudetto.
Vucinic: 8
Croce e delizia, ha cambiato partite e ha fatto errori madornali. E’ Vucinic, il miglior attaccante, ma ancora non un vero top player per questa discontinuità. Un esempio di genio e sregolatezza.
Matri: 7
Avvio brutto, poi è cresciuto e i suoi goal l’ha fatto.
Quagliarella: 8
Goal bellissimi come quello con l’Inter e importantissimi Chelsea fra tutti. Minutaggio da record, 13 goal, si dice che deve partire, ma è proprio necessario?
Bendtner: 4
Un bidone, ha fatto pochissimo ed è stato fuori a lungo, non ha mai fatto goal mettendosi in evidenza pure per la cattiva condotta. Da rispedire al mittente. E questo doveva essere un top player?
Anelka: s.v.
Un colpo di mercato inutile e praticamente mai visto.
Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia
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