I campani sono una squadra organizzata, ordinata, tenace in fase difensiva. Spesso giocano in dieci dietro la linea della palla e con raddoppi puntuali sui portatori di palla perugini. Sono geometri diligenti, gli ospiti, ma manca loro il genio architettonico, per cui, pur proponendosi bene, non quagliano mai.
Di contro, i Grifoni nel primo tempo non riescono a dare continuità ai loro intenti offensivi. La luce si accende a sprazzi ma, quando c’è il contatto, manca l’assist decisivo o la stoccata finale. Tutto questo, fino al primo gol di Clemente. Una perla da oltre 35 metri, a sorprendere sul sette il portiere ebolitano troppo avanzato rispetto alla linea di porta. Poi, a stretto giro, l’altro gioiello del Giampiero perugino. Una punizione dal limite con traiettoria secca e liftata. Il portiere dei campani resta atterrito: 2-0.
Così, un primo tempo che non ha visto certo il miglior Perugia d’annata, si chiude con un vantaggio rotondo. Tutto deciso? Col Perugia mai dire mai. E infatti, un errore difensivo (tutti fermi, a partire dal portiere Giordano, su corner dalla sinistra) riapre la partita quando tutti già pensavano al turno infrasettimanale di Milazzo. E’ una costante anche questa, perché stupirsi?
Allora si ricomincia. Ma il Perugia del secondo tempo ha più equilibrio e più testa. E’ anche più continuo e infatti all’Ebolitana riesce molto meno la tattica di avvicinare le linee di difesa e centrocampo per intasare la metà campo.
Margarita e Tozzi Borsoi crescono a vista d’occhio, ed il dato è ormai costante da qualche partita. Mocarelli è il solito lottatore in mezzo al campo e oggi si veste anche da goleador: inzucca di testa una punizione dalla destra del solito Clemente e richiude i conti: 3-1.
Adesso i Grifoni non ricadono nell’errore di concedere chissà che agli avversari e, anzi, creano gioco e situazioni di pericolo. Ci provano in parecchi ad arrotondare il vantaggio, Tozzi Borsoi con più continuità di tutti, dato il ruolo. Non gli riesce, ma la prova dell’ariete è di sostanza: sempre su tutte le palle, le spizzica, le ferma, le smista e, quando può, le calcia verso la rete. Non arriva, il gol, ma è solo questione di casualità. E,d’altronde, perché esagerare quando tra tre giorni si va in Sicilia a cercare di allungare la serie vittoriosa esterna?