(ASI) Scende in campo solo nel secondo tempo, il Perugia. Nei primi 45 minuti gli uomini di Battistini non ci sono.
Sconclusionati, senza capo né coda, impalpabili, lasciano il campo ad un Prato tutto meno che trascendentale. I toscani passano in vantaggio al 6’ e poi si limitano a gestire il vantaggio senza affondare ancora; visto il non-Grifo che avevano davanti, hanno pensato bene che la pratica fosse già archiviata.
E invece, niente affatto. I Grifoni al rientro in campo si scuotono. Mister Battistini fa le sostituzioni giuste, riporta Mocarelli in mediana e inserisce Margarita sulla destra. L’italo-argentino fa il diavolo a quattro e, in pochi minuti, serve due assist al bacio, quasi identici, per i piedi di Gucci e Bueno, che ribaltano il risultato.
L’espulsione di Cacioli a poco più di un quarto d’ora dalla fine, rischia di compromettere tutto, ma il Perugia gioca attento, copre bene il campo, dà le risposte attese con le seconde linee schierate e schianta i lanieri.
Nel finale si permette anche il lusso di fare il terzo gol (ancora con Bueno) in inferiorità numerica e accende gli entusiasmi di una tifoseria che nel primo tempo non aveva esitato a rumoreggiare per lo spettacolo scadente cui aveva dovuto assistere. Gli umori nel calcio, si sa, possono cambiare in un attimo, quando la palla varca la linea fatale di porta.
Una partita non giocata a metà, e giocata con sicurezza per l’altro 50%, basta a dare a Battistini le risposte che aspettava dagli uomini che giocano di meno. Risposte confortanti in vista del ritorno in campo, domenica in campionato, contro l’Ebolitana, prima partita di un ciclo di quattro contro avversari non irresistibili sulla carta (dopo i campani, Milazzo, Fano e Celano nell’ordine) di cui tre al Curi.
Ma Battistini non vuol sentire parlare di cicli. Una partita alla volta basta e avanza per riempire le teste di lavoro e tensione. Giusto così, ad ogni giorno basta la sua fatica.