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(ASI) Cose strane stanno avvenendo in questo Europeo. Non parliamo dei soliti complotti, ma di prove agonistiche che sorprendono i pronostici.
Dopo la quasi impresa della Grecia che ha rischiato di vincere contro l’ospitante Polonia, la Danimarca si è resa artefice di una grande impresa. Se guardiamo ai nomi quali Van Persie, Robben, Afellay, Snejider Van der Vaart la Danimarca sembrava dover avere nettamente la peggio, con praticamente nessun attacante di spicco e addirittura con un portiere di riserva come titolare. Andersen, però, ha sorpreso tutti, si è dimostrato sempre attento e coperto dal romanista Kjaer ha saputo respingere le sfuriate di Robben. L’Olanda da vice campione del mondo si è un po’ adagiata e alla prima occasione i danesi colpiscono: Poulsen scende sulla fascia senza incontrare difficoltà, la palla dopo un contrasto finisce in area sui piedi di Krohn-Dehli che prima salta un avversario e poi con un velenoso sinistro rasoterra batte il romanista Stekelenburg sotto le gambe. L’Olanda si mostra debole dietro e la Danimarca rischia il raddoppia sempre a causa dell’incerto Stekelemburg. Diversamente Andersen vive la sua favola facendo un miracolo sul subentrato Huntelaar, che servito con un esterno delizioso di Snejider controlla bene, ma il portiere rivelazione lo blocca e si avventa poi pure sull’impreciso corteggiatissimo Van Persie, che fa muovere il mercato, ma non l’Olanda. Nel girone di ferro Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca, la cenerentola danese sorprende tutti e compie un’impresa che fa rivivere le emozioni di venti anni fa quando i fratelli Laudrup la portarono in vetta all’Europa.
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