(ASI) Plausi a Pioli, davvero eccellente il suo lavoro. Barba e capelli per Gattuso e il suo Napoli. Surclassati i Partenopei, la cui anima è rapita da un Diavolo mai domo. Ibra si conferma decisivo, bene il rientrante Rebic.
Milan passa a Napoli con autorità e guida la classifica
Che bel primo tempo in un Napoli-Milan d’alta quota. Inizia il Milan che parte bene, gioca leggero facendo scivolare la palla in ogni zolla del campo, a destra e a sinistra soprattutto entrando anche centralmente. Ibra centellina le forze, ma quando mette il piede illumina sempre. Con la testa poi colloca la palla alla sinistra di Meret e porta il punteggio sullo 0-1. Il Napoli fa fatica a costruire ma i suoi piccoletti davanti hanno lampi e creano qualche apprensione a Donnarumma che si salva con qualche buon intervento. La traversa lo aiuta quando non arriva con le manone. In panca c’è Bonera perché Pioli e Murelli sono out per il COVID, ma i giovanotti rossoneri dimostrano di aver appreso quei pochi concetti di gioco chiari ma essenziali. Gattuso non ha Osimhen, ma più che per la mancanza del nigeriano reclama per l’inizio molle dei suoi, che faticano a costruire e si accendono solo ad intermittenza. Dal sotterraneo del San Paolo sembra uscire un Napoli un po’ più volitivo, ma viene punito ancora da Ibra, questa volta di ginocchio, ma con una azione fotocopia della prima rete. I due terzini del Napoli attaccano male e chiudono peggio, così Rebic a sinistra e persino Calabria a destra, creano a turno problemi chirurgici nei corridoi poco igienizzati del Napoli compassato e lento in mezzo al campo. Per fortuna i mini folletti lá davanti, soprattutto Politano e Mertens, lesto quest’ultimo su una indecisione della retroguardia del diavolo a riaprire la gara. Poi Bakayoko si fa espellere per un doppio giallo e la partita, di fatto, si chiude. Il Napoli subisce il terzo gol e il Milan vola in vetta con 20 punti, due punti sopra ad un sorprendente Sassuolo ben guidato da De Zerbi e ben costruito dalle mani sagge della sana provincia.