(ASI) Il 24 settembre è finalmente sbarcato su Instagram David Attenborough, il noto divulgatore scientifico e naturalista britannico, il quale ha raggiunto 1 milione di follower in soli 4 ore battendo il Guinnes World Record di Jannifer Aniston.
La notizia ha entusiasmato fin da subito sia gli appassionati del mondo naturale e animale, che le associazioni ambientaliste propense a iniziative di divulgazione scientifica sul pianeta terra e i problemi che lo affliggono.
In questo ambito infatti David Attenborough è una pietra miliare, essendo celebre per i documentari di storia naturale trasmessi da numerose reti televisive in tutto il mondo come “Life series”, una delle indagini più complete sulla vita della Terra prodotta dalla BBC.
Il suo arrivo sulla piattaforma web è stato accompagnato da un breve video in cui ha esposto le motivazioni che lo hanno spinto a continuare il suo amato lavoro nonostante la veneranda età di 94 anni:
“Questa è la mia prima volta su Instagram. Sto facendo questa mossa, sto esplorando questo nuovo modo di comunicare, perché, come tutti sappiamo, il mondo è in difficoltà. I continenti sono in fiamme. I ghiacciai si stanno sciogliendo. Le barriere coralline stanno morendo. I pesci stanno scomparendo dai nostri oceani. L’elenco continua e continua.”
La scomoda verità con cui ha accolto il pubblico è stato un annuncio forte ma sicuramente atteso, considerata l’attualità degli argomenti.
David Attenborough ha infatti intenzione di utilizzare il social network per condividere potenziali soluzioni alla crisi ambientale e portare speranza alle generazioni future:
“Sappiamo cosa fare a riguardo.” – riferendosi alla crisi ambientale – “Ecco perché sto affrontando questa, per me nuova, ondata di comunicazione. Nelle prossime settimane registrerò messaggi per spiegare quali sono i problemi e come poterli affrontare. Unisciti a me e rimani sintonizzato.”
Il suo sbarco sul social network è inoltre coinciso con il lancio del suo libro e del suo nuovo documentario entrambi intitolati “A Life on Our Planet” (Una vita sul nostro pianeta), i quali rappresentano, come lui stesso ha dichiarato, “la mia testimonianza e la mia visione del futuro”.
Il documentario, pubblicato su Netflix in collaborazione con il WWF, ragiona sulla condizione critica del cambiamento climatico mentre ripercorre eventi della carriera di David in giro per il mondo.
Il naturalista britannico, più che concentrarsi su una denuncia all’operato dell’uomo, risalta la bellezza e la diversità della natura cercando di sensibilizzare il pubblico verso una proiezione fiduciosa di un mondo che si può ancora salvare (se tutti ci impegniamo).
Ciò non vuol dire interrompere lo sviluppo tecnologico ed abbandonare i nostri standard di vita, bensì non far entrare in collisione la crescita economica con la sostenibilità ambientale, concretizzando l’ideale scenario di evoluzione sostenibile, intesa come “l’evoluzione che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità della generazione futura di soddisfare le proprie esigenze.”
È indispensabile ora più che mai fare più di un passo indietro poiché la stabilità della vita sul nostro pianeta è fondata su connessioni tra diversi habitat che stanno venendo alterate o peggio, interrotte dall’operato dell’uomo.
"Non si tratta più di salvare il pianeta, ma di salvare noi stessi".
- David Attenborough
Tommaso Maiorca per Agenzia Stampa Italia
Fonte foto: Nick.Thirteen / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)