Perché i romeni guardano con diffidenza la „Terza Roma" di Putin

(ASI) Partiamo dal basso, dal popolo: il cittadino romeno non ha un buon riccordo dei rapporti storici con la Russia, quindi la guarda con diffidenza. Nessun partito o uomo politico filo-russo non sarebe gradito dal cittadino romeno.

La cittadinanza sente ancora il peso della storia. „Historia magistra vita [est]" diceva Cicero, e questo insegnamento, i romeni se lo riccordano bene. Non ci scordiamo che nel 1812, con la Pace di Bucharest, terminò la guerra russo-turca; la parte orientale del Principato di Moldovia l'odierna Repubblica di Moldavia, più la parte meridionale chiamata Budjak (territorio che, insieme alla Bucovina del Nord, occupata nel 1940 dall'Unione Sovietica, oggi fanno parte dell'Ucraina), sono state annesse dall'Impero Russo.

Importante per il pubblico italiano è di sapere che l'annessione avvenne non in base al diritto internazionale vigente all'epoca e neanche in base al diritto internazionale odierno. In più, si trattava, di una violazione del principio di autodeterminazione dei popoli!
Mi spiego meglio: il Principato di Moldavia si trovava in un rapporto di „suzerainité" con l'Impero Ottomano, che si fondava su un atto di diritto pubblico internazionalmente rilevante. Dal Sedicesimo secolo fino al 1812, questi trattati prevedevano nero su bianco che la Moldavia è un paese libero; il Principato posedeva un governo autonomo all'interno, rappresentato al livello internazionale dalla Turchia. Ma il trattato finiva qui! La Turchia non poteva svendere un territorio mai incorporato nel proprio corpo politico. E la Russia non poteva negoziare con la Turchia per una annessione di un territorio non assoggettato a nessuna delle due potenze. Quindi, in base al diritto internazionale, la Russia non poteva annettere il terittorio. L'annessione avviene in base ad un esercizio arbitrario del diritto di guerra, di una guerra nella quale i romeni moldavi non furono belligeranti!
Dopo il 1812, i romeni moldavi subirono un processo di denazionalizzazione, processo portato avanti con ferocità anche dopo la Seconda Guerra Mondiale dall'Unione Sovietica. Dopo il 1945, la denazionalizzazione è stata attuata attraverso massacri e tramite la deportazione forzata in Siberia di quasi un milione di persone, nel tentativo di modificare la composizione etnica della popolazione locale. In più, al posto della lingua romena veniva forzatamente introdotta una lingua appositamente ribattezzata come „lingua moldava", che consisteva nella traslitterazione della lingua romena nell'alfabeto cirillico, avvicinandola così, almeno graficamente, a quella russa. L'invenzione di una nuova identità attraverso la „creazione" della lingua moldava è considerato un esempio di „separatismo politico di lingua". La lingua moldava è oggi il nome che ufficialmente viene dato alla lingua romena standard nella Repubblica di Moldavia. I effetti sono ancora presenti fra la popolazione maggioritaria, di origine romena, che rimane confusa grazie all'invenzione della cosiddetta „lingua moldava" di grafia latina e del cosidetto „popolo moldavo"; così come ha suggerito la maggioranza degli esperti linguistici, le differenze fra la lingua della Moldavia e quella della Romania sono da considerarsi quasi inesistenti, in quanto non ch'è bisogno di un dizionario per la comunicazione tra un romeno dalla Romania ed un romeno dalla Repubblica di Moldavia; „il moldavo" non può essere considerato un dialetto del romeno e neppure un vernàcolo, ma solo un regionalismo linguistico.
La Russia di Puttin sembra esporre l'aura di una „Terza Roma", che intende promuovere valori europei, come la spiritualità, la solidarietà, la famiglia, etc. Ma la salvezza non viene da un uomo provvidenziale e neppure da un popolo provvidenziale. I popoli dell'Europa Orientale hanno già vissuto sotto la benevolenza della „Terza Roma" e sono rimasti con un gusto amaro in bocca. E, tra altro, l'idea euroasiatica non è altro che il vecchio pan-slavismo o pan-ortodossismo, cioè la volontà di una potenza come la Russia di amorbedire la vigilanza delle piccole nazioni.
La Romania è un Paese troppo piccolo per agire da solo in un mondo globalizzato e di conseguenza deve agire insieme ad una Europa unità. Il „vecchio continente", deve manifestare la propria volontà diplomatica a livello internazionale, e per questo motivo deve riscoprire la propria tradizione storica e la sua vocazione politica.
La Romania non si permette il lusso di stare fuori dagli schieramenti geostrategici esistenti. La nostra posizione geografica non lo concede! Non possediamo il posizionamento della Svizzera per restare neutri. Stiamo al confine geografico tra l'Europa e l'Asia. Storicamente, senza una Grande Potenza come alleato, non abbiamo fatto grandi passi in avanti. Questo non significa accontentarsi delle briciole, ma neanche sperare di poter negoziare su un piano di parità con una Grande Potenza. Secondo la mia opinione, nessun governo dell'UE non dovrebbe ritenere di poter negoziare da solo a lungo termine su un piano di parità, nè con la Russia, nè con un altra Grande Potenza odierna, rispetto a quanto si può ottenere grazie al peso complessivo dell'UE stessa. Per tale motivo, la Romania e le altre nazioni europee, devono accontertarsi dell'unico punto saldo esistente, l'UE e le sue istituzioni imperfette, ma simili alla natura umana, quindi perfettibili.

Remus Tanasă -  Agenzia Stampa Italia

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Ultimi articoli

DeepSeek: il modello AI cinese che sfida il dominio di ChatGPT e OpenAI

(ASI) L'intelligenza artificiale è da tempo il cuore pulsante della competizione tecnologica globale. Tuttavia, gli ultimi sviluppi hanno segnato una svolta epocale: DeepSeek, una startup cinese emergente, ha rapidamente conquistato il ...

Dottoressa Castellani (SUMAI Assoprof Umbria): Sanità, un bene di tutti. Gli specialisti ambulatoriali, vera sanità di prossimità. Pronti a collaborare per tutelare salute dei cittadini.

(ASI) Perugia -  Oggi per gli speciali di A.S.I. lo facciamo sulla sanità in Umbria con la dottoressa Francesca Castellani, specialista in otorino-laringoiatria e patologia cervico-facciale, fondatrice ...

Cristiano Vignali e Filippo Guidi, appello contro ogni genocidio alla Soms di Spoltore

(ASI) Spoltore (Pe) -Alla Pinacoteca della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore (Pe), presieduta dall"AVV. Luigi Spina, è stato presentato dal giornalista e saggista storico Cristiano Vignali il romanzo ...

Oracles Capital Estates: il nuovo fondo immobiliare di Lorenzo Zurino che ridisegna il lusso

(ASI) Determinazione, visione e un sogno che diventa realtà. A soli 40 anni, Lorenzo Zurino, imprenditore originario di Sorrento, annuncia la creazione di Oracles Capital Estates, un fondo immobiliare dedicato a ...

Maltempo: ancora temporali al Sud. Allerta gialla in otto regioni

(ASI) La permanenza di un’area di bassa pressione sull’Italia meridionale, continuerà a mantenere condizioni di tempo molto instabile al Sud e sulle due isole maggiori, che, dalla prossima ...

Sanità, Gasparri: ha ragione Zaffini, chi tira i fili di questa situazione?

(ASI) “La cosiddetta Fondazione Gimbe è al centro di una polemica. Ed ha perfettamente ragione il Presidente della Commissione sanitaria del Senato, Zaffini quando risponde con dati alla mano ad alcune ...

Sanità, Fenu (M5S): “Solidarietà a cartabellotta, FDI pensi a disastro SSN”

(ASI) Roma – “Per aver fatto sommessamente notare che a sei mesi di distanza dall’approvazione del decreto sulle liste d’attesa, uno solo dei sei decreti attuativi previsti è stato promulgato – ...

Liste di attesa. Zullo (FdI): il Governo lavora per riparare lo sfascio ereditato. 

(ASI)  “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona.  Un tema che richiede senso di responsabilità e ...

Liste Attesa, Castellone (M5S): “Da Destra bullismo, ma numeri smentiscono propaganda”

(ASI) Roma  – “Il nemico del giorno del governo è la Fondazione GIMBE e in particolare il suo Presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che ...

Liste di attesa. Zaffini (FdI): da me risposte puntuali. Le opposizioni studino i provvedimenti e la smettano di aizzare gli italiani contro il SSN.

(ASI) “Le mie risposte alle dichiarazioni dí Cartabellotta sono state puntuali e basate sul lavoro svolto in commissione fino ad oggi”, così in una nota il presidente della commissione ...