(ASI) Dal porto di Lampedusa si vedono arrivare tante navi, malamente assortite, cariche di persone alla ricerca di un futuro felice in quell’oasi chiamata Europa.
Come tante barche di Noè, portano con loro i sopravvissuti di catastrofi, non naturali ma umane. Sopravvissuti a guerre civili e genocidi, disperati. Mentre gli scafisti, che lucrano sulla disperazione, vengono di continuo arrestati, la marea umana che fugge dalla morte attraversa l’Italia da sud verso il nord. Quello dell’immigrazione è uno dei temi più sentiti nella campagna elettorale che si è conclusa da poco, a causa delle centinaia di morti per naufragio. Le proposte sono state le più varie, dal respingimento totale della Lega Nord fino allo spostamento di Frontex (agenzia europea per l’immigrazione) dalla Polonia in Italia, avanzata da NCD. L’Altra Europa propone invece di permettere il passaggio legale dei flussi migratori, mentre Forza Italia invece chiede criteri più restrittivi. Il Movimento 5 Stelle ha proposto di aumentare i fondi europei destinati alla gestione dell’immigrazione, soprattutto per il caso italiano, vero crocevia di tutte le strade che dall’Africa e dal Medio Oriente conducono nell’Unione Europea. Una proposta giunge dalla Francia, dove Sarkozy ha proposto un trattato Schengen 2 che contenga una politica comunitaria per quanto riguarda il massiccio fenomeno migratorio, che secondo i dati ufficiali nei primi mesi del 2014 ha avuto un aumento del 823%. Quale saranno le prossime decisione che saranno prese per gestire questo fenomeno globale? La domanda sorge spontanea, in un mondo globalizzato e interconnesso, ha ancora senso cercare di fermare le grandi migrazioni del XXI secolo?
Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia