(ASI) di Marco Petrelli. Meeting di Rimini. "La nostra idea è che (il gasdotto Tap, nda) sia un' opera strategica essenziale per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento indipendentemente dalla quantità e i consumi".
Cosi l'amministratore delegato di Snam Carlo Malacarne definisce il gasdotto Tap, destinato a rifornire l' Italia con combustibile dall' Azerbaijan.
Un' opera monumentale, considerata prioritaria anche dall' Unione Europea che la finanzia: collegando tramite Albania Grecia e Italia, il Trans Adriatic Pipeline consentirebbe di risolvere il problema del rifornimento energetico dalla Russia, in particolare dopo gli attriti fra Bruxelles e Mosca sulla questione del Donetsk.
Seppur Importante per la nostra economia (in ginocchio per via di crisi e tassazione alle stelle), la fornitura energetica di gas pone tuttavia rimedio solo a parte degli ostacoli che impediscono un reale rilancio del made in Italy, in particolare dopo il collasso delle esportazioni verso La Russia che, secondo Il governatore del Veneto Zaia, avrebbero subito una perdita stimabile attorno ai 500 milioni di euro, a seguito delle sansioni contro Putin.
"Ci siamo messi dietro agli Usa a mostrare i muscoli con l' embargo e ci siamo autocastrati" ha dichiarato Zaia, aggiungendo che "dopo un' estate dannosissima dal punto di vista atmosferico (per l' agricoltura, nda) aggiungiamo un embargo a paesi che sono nostri eccezionali clienti e il mix diventa micidiale. Oltre alla' agricoltura ci sono, poi, gli altri comparti industriali che dialogano coi territori russi".
Il Tap e' certamente un progetto strategico, ma non sopperisce a scelte di politica estera condotte da un governo che pare non capire quali siano le reali vicissitudini del Paese.
Marco Petrelli - Agenzia Stampa Italia