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Intervista a Rinascita Universitaria. I giovani studenti devolvono il finanziamento a favore delle borse di studio.

(ASI) Un bel regalo di Natale quello che Rinascita Universitaria, sigla dell'ateneo perugino, ha fatto agli studenti del capoluogo umbro: cinquanta borse di studio da mille euro che, pochi giorni prima dei tagli previsti dal Governo Monti, sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione dell'Università.Di RU la scelta di devolvere i finanziamenti previsti per legge alle associazioni studentesche a beneficio della Collettività (cfr. http://rinascitauniversitaria.wordpress.com/ ).

Ma chi sono i ragazzi di RU? Perché hanno scelto questo nome e quale le loro speranze, aspettative? Quali gli obiettivi e le prossime iniziative in programma?Abbiamo voluto incontrare Claudio Turriziani e Mattia Mori, due dirigenti dell'associazione, chiedendo loro di rispondere alle nostre domande. Ne è nata un'intervista che vi proponiamo di seguito.

Da quanto tempo operate all' Università di Perugia e quali i risultati ottenuti?

(Claudio) Anagraficamente Rinascita Universitaria nasce nell'ottobre del 2010, poco più di un anno fa, anche se concretamente è un progetto che ha radici già nel marzo precedente quando io, Enea Paladino e Mattia Mori, insieme ad altri ragazzi, decidemmo di creare un qualcosa di alternativo, una tensione, uno slancio che avesse come obiettivo primario un importante coinvolgimento ed una reale partecipazione della comunità studentesca alle vicende politiche – e non solo – dell'Ateneo. Il sistema associazionistico a nostro avviso si era oramai cristallizzato, aveva perso non tanto di credibilità ma piuttosto molta fiducia da parte degli studenti, dal momento che molte associazioni erano divenute sigle elettorali che lavoravano ormai solo ed esclusivamente a ridosso del rinnovo degli organi di rappresentanza per accaparrarsi, a voler esser buoni, una sterile presenza all'interno di Palazzo Murena; ci siamo riusciti? Solo il tempo ed i risultati ce lo diranno, certo è che ottenere la trasparenza e l'accesso agli atti dell'Università per tutti gli studenti, promuovere una maggior informatizzazione nelle Facotà, andare a difendere il valore ed il peso della parola degli studenti nella commissione statuto (istituita per redigere la nuova "costituzione" d'Ateneo ed i nuovi equilibri tra le componenti accademiche), dedicare un'aula di Giurisprudenza a due eroi civili, esempi di legalità ed integrità morale come Falcone e Borsellino, implementare il fondo per le borse di studio con un nuovo bando che prevede 50 borse di studio da 1000 euro per studenti meritevoli ed a basso reddito, organizzare iniziative culturali, come il convegno a Lettere e Filosofia sui 150 anni d'Unità, volantinaggi su ricorrenze come la caduta del muro di Berlino, la commemorazione delle vittime delle Foibe, o momenti di sensibilizzazione come il volantinaggio per Vittorio Arrigoni sono senz'altro buoni risultati dai quali ripartire con entusiasmo per un 2012 che deve vederci ancora più in prima linea in difesa dei diritti degli studenti e favorire maggiormente la loro integrazione in un sistema universitario e cittadino, che di criticità ne ha, e non poche.

Perchè Rinascita Universitaria?

(C) In parte, l'ho detto prima, diciamo che il nostro intento è quello di realizzare un rinnovamento all'interno dell'associazionismo giovanile, da qui Rinascita; un rinnovamento non di struttura, ma di gestione, azione, modus operandi, informazione. In un periodo storico che vede i giovani totalmente distaccati e sfiduciati da qualsiasi forma di politica; in un sistema che ti propina due colori, dove il nero è brutto ed il rosso anche, il nostro compito è proprio quello di superare queste logiche, di far comprendere che la politica viziata, che non va incontro alle esigenze della comunità, non si combatte con l'antipolitica, ma con un impegno mirato costante e concreto che faccia "Rinascere" il reale valore della politica come la più alta e nobile forma di senso civico.

(Mattia) Il nome scelto doveva essere evocativo ed esaustivo dei nostri pensieri. La Rinascita, il simbolo - un sole che sorge - principi correlati per esprimere la nostra forte tensione interiore, il nostro disprezzo per una società alla deriva, il nostro profondo senso di rifiuto verso il nichilismo e l’individualismo imperante, la luce che vince il buio...insomma rinnovamento, uomo nuovo…RINASCITA!

Cosa credete manchi al movimento giovanile di centrodestra?

(C) A mio avviso, a differenza di altri movimenti, quello di destra o centrodestra è uno dei più significativi in termini di concetti e contenuti. Il suo limite, in alcune realtà, è quello della mancanza di autonomia dalle istituzioni territoriali e di partito, che lo condannano ad un perenne ruolo cadetto, ed a volte schiavo di logiche di potere ed ingerenze dall'esterno ne limitano le pur notevoli potenzialità operative. Un movimento giovanile che si autodetermini e quindi con il tempo si autoresponsabilizzi favorirebbe senza dubbio la crescita culturale formativa ed organizzativa dei suoi quadri dirigenziali e dei militanti.

(M) Al movimento giovanile di centrodestra mancano sostanzialmente due cose: una marcata identità politica e culturale e l’indipendenza.
Oggi osserviamo come questi movimenti giovanili, un po' per il periodo storico e sociale di riferimento, un po' per tutta una serie di situazioni collegate vedi per esempio la legge elettorale, non riescano a dare quella spinta propositiva e positiva che in passato riuscivano ad avere. Ad oggi si verificano solo “scimmiottamenti” di iniziative imposte dai vari partiti. Ovviamente non si può generalizzare, ma nella nostra breve esperienza osserviamo come gradualmente si sia andato verso un cambiamento antropologico da “ragazzo di strada” a militante in giacca e cravatta…d’altronde oggi non serve più avere il consenso della gente, basta avere il consenso del proprio superiore…


Qual'è la risposta di Giovane Italia ed Alleanza Universitaria alle vostre attività?

(C) A livello di Consiglio degli Studenti c'è una leale collaborazione che ci ha permesso di essere maggioranza ed esprimere così il Presidente del Consiglio. Nonostante questo e la condivisione di certi ideali che fanno parte delle nostre radici culturali, la differenza sostanziale sta nello stile e nella costanza con i quali noi presidiamo le nostre Facoltà, difendiamo i nostri diritti di studenti, e portiamo avanti le battaglie.

(M) Con Giovane Italia ed Allenza Universitaria vi è una collaborazione programmatica all’interno dei consessi stabilita a gennaio del 2011. Tra di noi ci sono differenze antropologiche, di concetto e di modo di intendere la politica. Il programma elettorale con cui guadagnarono la fiducia e i voti di numerosi studenti era ambizioso e variegato, ma mi chiedo come mai una volta eletti negli organi competenti non abbiano lavorato in tale direzione…

Siete un caso perugino o operate anche in altri Atenei?

(C) Come "Rinascita Universitaria" siamo attivi solo sull'Ateneo umbro. Come dicevo prima però, ciò che ci differenzia dagli altri movimenti è la nostra concezione di comunità giovanile, in un contesto, come quello odierno, che tende a non consentire spazio ai giovani per preservare lo status quo. Proprio questo aspetto ha fatto si che, nel tempo, ci confrontassimo con altri movimenti, con altre comunità, con un processo di collaborazione e di integrazione ideale e concreta con il Nes, comunità militante, attiva e radicata anche in altri atenei come Siena e ancora Tor Vergata, Roma Tre e Luiss sul territorio romano; un rapporto che va anche al di là del mero aspetto politico, ma si fonda su un sincero spirito di condivisione e fratellanza.

Due parole sul rapporto di collaborazione con Triskelion?

(C) Con Triskelion non c'è solo una mera collaborazione, ma una vera e propria comunità d'intenti. Per un'associazione giovane come la nostra è importante confrontarsi quotidianamente con un esempio di organizzazione libera, pur nella sua caratterizzazione culturale. Un associazione capace di organizzare convegni ed iniziative nel campo dell'economia, del sociale, della storia e dell'identità, che nei suoi lavori va sempre al di là del semplice aspetto nozionostico, dando un taglio profondo e costruttivo ai propri elaborati, producendo sempre nuove proposte e spunti di riflessioni.

(M) Con Triskelion condividiamo lo spirito con cui sono state create le nostre associazioni, ovvero l’estremo sentimento di libertà d’azione, svincolato dal volere di terzi. Inoltre i campi di riferimento sono differenti e complementari: Università e Metapolitica. In precedenti esperienze politiche per alcuni condivise (per altri no), la questione cruciale era sempre la stessa, le nostre idee/azioni erano vincolate al volere di persone che non vivevano il territorio, le scuole, le facoltà…Abbiamo deciso di buon grado di farci da parte e di lasciare spazio a chi è più portato al mestiere di “galoppino” del politico di turno….ovvero i lacchè e gli arrivisti. In questo senso mi piace molto una citazione di Indro Montanelli: “Combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s'ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio”.


Al di là di fuori Perugia cosa ne pensate di realtà come Terni, Foligno, Spoleto, Orvieto?

(C) Noi abbiamo un'attenzione particolare nei confronti delle città del panorama umbro che ospitano sedi universitarie distaccate, quindi il nostro intento è quello di andare ad operare con maggior impegno su realtà come Terni, Narni, Assisi, Foligno e Città di Castello, di cercare di avvicinare gli studenti alla politica universitaria e di esportare il nostro modello di Università come culla del Sapere e della Formazione, che pone lo studente come figura centrale e forza motrice. Nonostante questo non siamo indifferenti alle problematiche del territorio in particolare di città come Terni ed Orvieto. Sono due realtà nelle quali ci si deve progressivamente radicare e che sono caratterizzate da grandi potenzialità. Terni è alle prese con un complesso processo di riorganizzazione socio-economico reso necessario dal grave fenomeno di industrializzazione che l'ha colpito. Orvieto è un giacimento culturale che ha in sè le potenzialità di un grande sviluppo che può essere il volano di crescità di più ampio territorio.

(M) Alcune di quelle citate sono realtà giovanili di assoluto rilievo, dotate di linfa e spirito d’azione, tuttavia noto una certa disorganizzazione soprattutto in termini di raccordo e coordinamento a livello regionale. In sostanza quello che manca e che una volta c’era, è la struttura dietro questi movimenti, delle figure condivise ed autorevoli in grado di canalizzare queste energie. Noi come associazione, ma prima ancora a livello personale, siamo ben disponibili a dialogare per creare delle sinergie costruttive sul modello di Triskelion, in cui la lealtà e l’umiltà siano le caratteristiche bilaterali della collaborazione. Questa specificazione è doverosa: durante il nostro percorso abbiamo incontrato numerosi “depositari della verità assoluta”, che poi alla prova dei fatti non si sono dimostrati degni delle parole spese.

Prossime iniziative?

(C) Senza dubbio dovremo continuare a presidiare le nostre Facoltà, operare per il miglioramento di servizi essenziali quali orari delle lezioni, appelli di esame, e via dicendo. A livello d'Ateneo stiamo organizzando mozioni e proposte per il miglioramento di strutture come il Centro Linguistico ed il Centro Universitario Sportivo. Quello che ci preme di più, però, è garantire e favorire l'accesso al diritto allo studio. In tal senso stiamo organizzando una serie di iniziative volte a tutelare noi studenti e l'investimento sul nostro futuro che molte famiglie, con enormi sacrifici, stanno portando avanti, e far ricordare a chi di dovere che il diritto allo studio è il diritto di un'intera comunità studentesca e non il privilegio di pochi, su questo siamo chiari, non si fanno marchette, non si specula sul nostro futuro!

(M) In primis vigileremo sulla fase istruttoria del bando delle 50 borse di studio. Chiederemo che i nostri parametri di reddito, merito e la non fruizione di una Borsa di Studio Adisu siano rispettati con trasparenza e chiarezza. La nostra volontà è quella di premiare proprio chi è risultato IDONEO non BENEFICIARIO alla borsa di studio, a causa dei tagli al diritto allo studio.
Numerose sono inoltre le questioni aperte con la governance dell’Ateneo. Una su tutti è il problema delle biblioteche. Non è possibile che tali strutture essenziali per gli studenti cessino il loro servizio in alcuni casi fin dalle 17.30. Stesso discorso dicasi per le aule studio. Non accetteremo un atteggiamento passivo da parte dell’amministrazione dell’Ateneo e faremo sentire (come sempre!) la nostra voce. Tramite il nostro rappresentante in seno al Centro Linguistico d’Ateneo (CLA), Claudio Turriziani, è in progetto una ristrutturazione organizzativa dell’intero apparato, la nostra idea di fondo è quella di dare la possibilità allo studente di scegliere se conseguire una certificazione emessa dal CLA (per fini unicamente universitari) oppure con un piccolo contributo economico, conseguire una certificazione riconosciuta a livello internazionale (PET, TOEFL, TRINITY…ecc). Crediamo che una tale struttura, vista l’importanza delle lingue straniere per la formazione degli studenti, debba essere implementata e sviluppata con maggiore attenzione. Altro tema scottante, lasciato ormai da anni nel dimenticatoio è il Centro Universitario Sportivo (CUS). Tale servizio rientra nel nostro concetto di Università, intesa come luogo di esperienza formativa a 360°, e non solo come un ente che certifichi la preparazione accademica. Lavoreremo affinchè le opportunità e le convenzioni di tale ente siano maggiormente promosse. Per concludere la nostra è un’associazione aperta e libera al confronto costruttivo, ben vengano problematiche di qualsiasi natura e genere sollevate dagli universitari.

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