“La direttiva europea sul trattamento delle acque reflue urbane, così come formulata, rischia di imporre oneri sproporzionati alle imprese, mettendo a repentaglio la crescita e l’innovazione di un comparto strategico come quello cosmetico. Un settore che non solo rappresenta un pilastro dell’economia italiana, ma che ha sempre dimostrato un forte impegno verso la sostenibilità ambientale”.