(ASI) Un 15 Luglio che Ilaria Ubaldi, consigliere comunale del centro destra narnese, ricorderà a lungo. Dopo quasi due anni e mezzo di lotta sui banchi del Consiglio per intitolare una via a Norma Cossetto, il Comune di Narni ha dato via libera, fissando per oggi il cambio della toponomastica di Narni Scalo.
Quello di Norma Cossetto è più d'un nome da dare ad una strada, è il simbolo di un paese, l'Italia, che non vuole dimenticare gli orrori e le violenze del suo passato prossimo.Natia di Santa Domenica di Visinada (Istria), Norma era una studentessa di 23 anni ad un passo dalla laurea in geologia. Durante il caos seguito alle vicende armistiziali, nel settembre 1943 viene prelevata dai titini che occupano Santa Domenica. Pochi giorni più tardi, il 27 settembre, con l'arrivo dei tedeschi, i miliziani di Tito abbandonano la cittadina istriana con i prigionieri al seguito: è il momento della fine per Norma e molti altri disgraziati, torturati ed infoibati. Il corpo della ragazza è rinvenuto solo in Dicembre, orrendamente mutilato.
Pochi anni dopo la morte, il rettore dell'Università degli Studi si Padova le conferisce la laurea ad honorem, mentre nel 2005 il Presidente della Repubblica Ciampi propone Norma per la Medaglia d'Oro al merito Civile.
Dopo l'intitolazione di un cortile nel Palazzo del Bo' (sede del rettorato dell' Università di Padova) nel 2010, quest'anno tocca a Narni ricordare la giovane vittima.
Successo di non poco conto, considerando le recenti ed aspre polemiche sorte intorno a studi e ricerche sulla guerra civile, in particolare sulle azioni, non sempre ortodosse, delle formazioni jugoslave ed italiane facenti capo al PCI. Polemiche che sono segno tangibile di come ancora la storia della seconda guerra mondiale in Italia e nelle terre dalmate sia tutt'ora oggetto di scontro più di carattere ideologico, che non di lecito e scientifico confronto storico.
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