(ASI) Umbria - "Ha ragione il Sindaco Todini, il manifesto di ProVita non solo turba e fa pensare, è un vero e proprio pugno nello stomaco. Proveremo a spiegare, in meno di 30 righe, almeno tre macroquestioni che si celano dietro quel manifesto, sulle quali non sarà facile mantenere alta l'attenzione fino trentesima riga, quando mostreremo come i Sindaci che preferiscono oscurare l’argomento, anziché approfondire le problematiche, rischiano di non essere rieletti, oltre che un ricorso al Prefetto per le ordinanze con vizio di legittimità.
Il bambino
Dietro un aborto non eseguito ci sarà sempre e comunque un bambino, è giusto che qualcuno si schieri in sua difesa, anche a costo di essere antipatici, o irriverenti, se la vita altrui è considerata più preziosa del diritto individuale. Il paradosso del manifesto è il bambino che si vuole far nascere, senza fare altre vittime.
La donna
Le problematiche relative alla depressione ed all'ansia, checché ne dica la vulgata odierna, non sono state create dai pro-life. Con quel manifesto si vuole informare, come è giusto che sia, che se c’è sofferenza, occorre aiutare la mamma e salvare il bambino.
La natura
Oggi vengono esasperati, anche al limite della ragionevolezza, gli aspetti legati alla salute ed al benessere. Ci chiediamo se la stessa sensibilità ecologica, intesa non come superficiale ed apparente, ma sincera ed onesta, non debba prendere in considerazione anche le controindicazioni di una scelta abortiva, proprio come in un medicinale, che nella sua assunzione specifica tutti gli scenari possibili di una "cura". È anche questo un diritto della persona, è difficile che qualcuno possa negarlo, come è palese che una certa frangia della società sta ostacolando la discussione.
Il manifesto ProVita può anche non piacere, di questo ne siamo convinti, ma è necessario tornare a discutere su un tema considerato ideologicamente "indiscutibile". ProVita ha solo creato un vero e proprio cortocircuito intorno all'argomento. Se il matrimonio egualitario ha condannato al declino sia Zapatero in Spagna e sia Hollande in Francia e se a Renzi le unioni civili non hanno portato bene, a livello locale, i Sindaci prepotenti si preparino a seguire un simile destino". Lo dichiara in una nota Claudio Iacono - Popolo della Famiglia – Umbria.