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(ASI) Di fronte alla disaffezione dei cittadini per i partiti tradizionali che si evidenzia platealmente nella montante astensione dalle competizioni elettorali, la politica paludata si irrita, si spaventa e denuncia il fenomeno sociale come “Antipolitica”.

Secondo noi, se qualcuno può essere imputato di fare antipolitica, sono invece proprio i partiti che invece di fare quanto dice la parola stessa ( Politica = amministrazione della polis e cioè della comunità) fanno l’interesse dei gruppi di potere che rappresentano.  Abbiamo sentito e letto analisi delle cause della situazione che si è venuta a verificare, analisi in gran parte condivisibili soprattutto sulle cause che hanno provocato la crisi di rigetto dei cittadini.

Invadenza della politica, appropriazione delle gestioni amministrative ed economiche in chiave clientelare, corruzione, concussione, familismi illeciti, disinteresse dei reali problemi della comunità, ecc. ecc.
Tutto vero e tutto attuale, ma dove non ci siamo più è nell’atteggiamento quasi stupito di certi analisti che sembrano sorpresi che tutto ciò sia potuto accadere e che vedono il fenomeno come una recente degenerazione della politica anziché come il risultato inevitabile di un’impostazione sbagliata del modo di governare.

Vogliamo dire che le radici di questo malcostume che negli ultimi tempi è esploso in modo così eclatante anche perché accompagnato da una situazione di crisi dell’economia e del mondo del lavoro che hanno aggravato le conseguenze del malgoverno ed evidenziato il disagio dei cittadini, risalgono ad anni ben più lontani ed addirittura ai primi anni del dopo guerra.

E’ la struttura e l’organizzazione di questa pseudo democrazia ( che di fatto è una oligarchia di gruppi di potere ) che ha da sempre contenuto in se i semi del disastro che inevitabilmente ha portato la situazione allo stadio attuale.

I partiti sono nati non come portatori di progetti di società seppure proposti da visuali diverse, ma come portatori di interessi di gruppi di potere e su queste basi l’evoluzione non avrebbe potuto essere diversa da come si è sviluppata.

La Democrazia Cristiana degli anni 50 non era forse invasiva, corrotta e percettrice di tangenti?

E non lo era il partito socialista che tangentopoli ha svergognato come un sistema che aveva fatto della corruzione e del mercimonio il pilastro della sua struttura politica?

E il PCI non ha forse monopolizzato nelle regioni rosse tutte le attività distribuendo in modo partigiano privilegi, cariche, presidenze, appalti, concessioni, partecipazioni, e non ha ricevuto illecitamente contributi dalla Russia di Stalin, ecc. ecc.?

Quanto al PD si è allineato agli altri partiti e, tutto preso dalla gestione del potere nelle regioni rosse con lo stesso sistema del PCI, ha dimenticato di fare una politica nazionale presentando, in qualità di opposizione, un’alternativa politica credibile.

TUTTI i partiti poi, compresi i più piccoli, sono, chi più e chi meno in funzione del loro potere politico, incappati in indagini e denunce della magistratura per illeciti amministrativi e corruzione.

Da questo quadro emerge chiaramente che è l’impostazione della rappresentanza delegata della sovranità popolare che non ha funzionato perché il sistema ha consentito che essa si trasformasse in una sorta di congregazione di cosche paramafiose che, in assenza di un controllo puntuale e continuato dei titolari della sovranità, ha potuto farsi i comodi propri alla faccia della legalità, alla faccia della democrazia ed alla faccia della costituzione!

Quello che non è accettabile, nelle analisi che vengono fatte è il fatto di imputare agli sviluppi recenti la causa della disaffezione popolare.

E’ come se di una malattia che cova i sintomi da lungo tempo, si vedesse solamente lo sfogo finale senza considerarne l’evoluzione e le cause remote!

I Cittadini constatano da sempre, sulla loro pelle, le degenerazioni della politica, ma forse è più esatto dire dei partiti che non assolvono da tanto tempo alla loro funzione come previsto dalla costituzione, e quello degli ultimi tempi è solamente lo sfogo per l’accumularsi del disagio e della rabbia!

Conosciamo le obiezioni: ” ma quale sistema alternativo si può proporre”?

Ammettiamo candidamente di non avere una risposta accettabile da tutti, ma questo non vuole dire che sia giusto non discuterne e non fare alcun sforzo per cercarla.

Chi cerca ( forse ) trova, ma chi non cerca non troverà sicuramente nulla..!

 

 

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