(ASI) Continua a far discutere in America latina il disegno di legge del governo Meloni che restringe notevolmente il campo per l’ottenimento della cittadinanza da parte dei nipoti di quegli italiani che sono emigrati nella regione decenni fa.
Ora è il Brasile a capeggiare le rimostranze. Nel gigante sudamericano vive una delle più grandi comunità di italiani all’estero con circa 40 milioni di discendenti italiani e San Paolo è considerata la più grande città “italiana” fuori della Penisola.
In virtù di questi dati nella più grande metropoli verde-oro, sabato 26 aprile alle 10 del mattino centinaia di discendenti di nostri emigranti scenderanno in piazza contro il decreto 36, presentato il 28 marzo scorso in Parlamento, che se approvato toglie il diritto alla cittadinanza italiana a partire dalla seconda generazione.
Simbolicamente la manifestazione si svolgerà in piazza Città di Milano (Praza Cidade de Milão)
nel quartiere Jardim Luzitania di San Paolo.
Tra gli organizzatori anche Walter Fanganiello Maierovitch, fondatore e presidente dell'Istituto brasiliano Giovanni Falcone di scienze criminali. “Limitando la cittadinanza alla seconda
generazione nata all’estero, il decreto36 interviene su un diritto storicamente riconosciuto e, a lungo termine, porta alla graduale perdita dell’italianità, cioè dell’essere e sentirsi parte di una comunità attraverso i costumi, la lingua e la cultura”, ha commentato il magistrato.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia