(ASI) - L’ufficio studi della CGIA Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre, ha realizzato un’analisi a partire da un rapporto sull’evasione fiscale in Italia degli ultimi 25 anni, elaborato dall’Agenzia delle Entrate - Riscossione. Dal 2000 al primo gennaio 2025, il rapporto stima che le casse statali hanno subito un ammanco pari a circa 1.280 miliardi di euro. Numeri da capogiro che minano la capacità dello Stato in primis e della Pubblica Amministrazione in generale, di erogare beni e servizi per la comunità; produce iniquità orizzontale dovuta alla disparità di trattamento tra individui con pari capacità contributiva; genera un senso di ingiustizia e infine produce una distorsione competitiva tra gli operatori economici, determinando inefficienza del sistema.
Il report della CGIa poi entra nello specifico e traccia il profilo del grande evasore fiscale italiano: sorprendentemente quasi 822,7 miliardi di euro (pari al 64,3% del totale) sono in capo alle persone giuridiche, ossia alle società per azioni, società a responsabilità limitata, consorzi, cooperativi e simili. Soltanto 300,4 dei miliardi evasi (pari al 23,5% del totale), sono in capo alle persone fisiche ossia lavoratori dipendenti, pensionati e altri semplici percettori di reddito. Mentre i rimanenti 156,7 miliardi (12,2% del totale) sono ascrivibili a persone fisiche con attività economiche, come artigiani, commercianti, esercenti e liberi professionisti. Dati che lasciano piuttosto perplessi, in quanto si evince che l’infedeltà fiscale si verifica principalmente nelle grandi società di capitali e non nelle micro imprese o i piccoli lavoratori autonomi, in controtendenza alle credenze dell'immaginario collettivo che voleva questi ultimi come un popolo di evasori, troppo spesso messi alla gogna dall’opinione pubblica.
Il report prosegue illustrando le regioni italiane, in cui sono maggiormente concentrati tasse e tributi non riscossi: al primo posto troviamo la regione Lazio, con 36.673 euro di debito fiscale pro capite, seguita dalla Campania con 27.264 euro e dalla Lombardia con 25.904 euro. A tal proposito è interessante notare come il debito fiscale pro capite medio di ciascun italiano, sia invece inferiore al podio delle prime tre regioni, con 21.611 euro per cittadino italiano. Alla luce di queste analisi, risulta ancora più importante migliorare il sistema dei controlli, intensificando l’efficienza sui fenomeni specifici che l’Agenzia delle Entrate ritiene presentino un elevato rischio di evasione. Serve infine un sistema tributario meno ingessato, più semplificato e che riesca a instaurare rapporti diretti volti a migliorare le relazioni mutualistiche tra fisco e contribuenti.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia
Fonte foto AI Sora