(ASI) PERUGIA - “Ti diverti proprio a vederlo soffrire? Rifiuta di essere complice, non visitare i circhi che sfruttano gli animali” è il testo del volantino che gli “attivisti per i diritti dei fratelli animali” stanno distribuendo all’entrata del circo Amedeo Orfei a Perugia dal 6 aprile. I militanti denunciano i maltrattamenti nel circo e distribuiscono diverso materiale di “Agire Ora”, un network a difesa degli animali. Agenzia Stampa Italia ha incontrato Laleh Rashtian responsabile del presidio per capire meglio le ragioni della loro protesta.
Voi denunciate i maltrattamenti degli animali al circo. Cosa sarebbero costretti a subire?
Gli animali detenuti a vita al circo subiscono violenze fisiche e psicologiche, sono costretti a “vivere” in gabbie fredde e strette, gli elefanti ad esempio sono incatenati, costretti con le botte, il pungolo, la frusta a fare “esercizi” pericolosi, estenuanti e innaturali. Per stravolgere l'istinto naturale di un animale e farlo ubbidire è necessario ricorrere alla violenza e al terrore, non c'è altro metodo. La cosa ancora più atroce è la prigionia continua della loro “vita” in gabbia o incatenati, gli animali del circo impazziscono di tristezza e disperazione, come impazzirebbe chiunque... Provate a pensare cosa fareste voi se foste costretti a “vivere” per sempre in gabbia! Per i fratelli animali è ancora peggio, perchè sono fatti per vivere liberi nella loro terra d'origine, nel loro habitat naturale, e non sotto il tendone di un circo reclusi in gabbia a vita. Non esiste un circo che tratta “bene” gli animali! E' davvero vergognoso e impensabile che nel 2012 esista ancora un abominio simile; in una società che si autodefinisce “civile”. Insegnate ai vostri figli il rispetto per chi soffre, l'empatia, la capacità ad immedesimarsi nell’altro... Se solo i bambini sapessero cosa si cela dietro le quinte dello “spettacolo” più brutto, atroce e vergognoso del mondo, sarebbero loro stessi i primi ad odiarlo. In molti Paesi è stato vietato l'utilizzo di animali nei circhi e anche in alcuni comuni italiani i sindaci hanno messo in atto deroghe che ne limitano al massimo l’attendamento con molti divieti. Gli altri comuni d’Italia dovrebbero prenderlo come esempio.
Quali sono le vostre maggiori iniziative?
Io personalmente organizzo presidi, tavoli informativi (l’ultimo l’ho fatto il 31 marzo contro il massacro degli agnelli e per promuovere il veganismo), informazione nelle scuole e nelle università. Attivismo a 360 gradi ovunque ci sono i nostri fratelli animali in pericolo o in difficoltà. Il nostro obbiettivo è la liberazione animale. Siamo vegan e anti-specisti.
Trovate sostegno nelle azioni che fate?
Ad oggi tutte le nostre azioni sono autofinanziate perchè ribadisco non siamo nè un’associazione nè ci appoggiamo a nessuno...
Come è possibile contattarvi?
Potete contattarci al mio indirizzo mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e su facebook (Laleh Rashtian).
Redazione Agenzia Stampa Italia