(ASI) L’emendamento del presidente del Consiglio al decreto sulle liberalizzazioni, che revoca l’esenzione dell’Ici sugli immobili commerciali della Chiesa, non può che essere considerato un fatto positivo. Certo, è giusto studiare bene l’emendamento ma, se non ci saranno trucchi e se non sarà poi modificato – mi arrivano voci di parecchi mal di pancia di esponenti del Pdl -, possiamo ascrivere questo emendamento nell’elenco delle poche buone notizie di questi giorni.
Monti ha preparato bene il terreno incassando l’ok delle gerarchie vaticane che in una situazione di così grave crisi proprio non potevano gridare allo scandalo. Anzi, la loro disponibilità ha facilitato l’operazione. Del resto, la revoca dell’esenzione dell’Ici sugli immobili ecclesiastici usati per attività commerciali è una doverosa svolta di equità, che semmai andava fatta prima. Comunque, meglio tardi che mai, anche perché in questo modo forse sarà possibile annullare la procedura di infrazione aperta nell’ottobre del 2010 dall’Unione europea.