(ASI) - Il Governo italiano è alle prese con l’Europa per definire una sorta partenariato riguardante il piano di riduzione del debito dei paesi africani, al fine di supportare lo sviluppo del continente africano e cercando di mitigare alcune delle cause primarie dell’immigrazione clandestina.
La premier Giorgia Meloni ha dichiarato durante l'evento “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway a common effort with the African Continent” tenutosi a Roma, che l’operazione avrà durata decennale e consentirà di convertire circa 235 milioni di euro di debito, dando vita a progetti di sviluppo che avranno una realizzazione a livello locale.
Il Piano Mattei prende il nome da Enrico Mattei, fondatore e presidente dell’ENI, simbolo della strategia energetica innovativa italiana del dopoguerra, che rifiutava le logiche neocoloniali, proponendo ai Paesi africani accordi equi e cooperativi che prevedevano la ripartizione degli utili, in un’ottica di benessere condiviso e meno “predatorio”. L’intento del piano Mattei, è quello di abbandonare il paradigma con approccio paternalistico e caritatevole proponendo un nuovo approccio che punta al modello di partenariato su base paritaria, capace di generare benefici e opportunità per tutti. L’Italia rafforzando e consolidando la sua presenza strategica nei Paesi africani partner, ridurrebbe la sua dipendenza energetica da altri Paesi che possono risultare più ostili e meno stabili, avendo accesso a forniture privilegiate di gas e sviluppando canali energetici strategici nel Mediterraneo. Altro importante vantaggio si avrebbe da un controllo diretto delle migrazioni illegali e clandestine, in quanto il sostegno offerto all’occupazione e all’imprenditoria locale, garantirebbe un governo diretto dei flussi migratori, attraverso una maggiore sicurezza e proattivo contrasto dell'illegalità. Infine il coinvolgimento diretto dell'Italia nei vari settori di intervento, aprirebbe a nuovi mercati per le aziende italiane, dando luogo a innovativi sistemi economici partenariali, in grado di sfruttare sia fondi privati che pubblici. Dall’altro lato i Paesi africani coinvolti, potranno vedere ridotto il loro debito, vedranno rilanciata la propria economia locale con progetti mirati e puntuali, e infine vedranno notevolmente incrementato il loro capitale umano in termini di risorse e capacità imprenditoriali e istituzionali.
Il piano Mattei in questa direzione si snoda attraverso sei direttrici fondamentali di intervento: istruzione e formazione tecnica e professionale, sanità pubblica, accesso all’acqua, agricoltura, energia e infrastrutture sia fisiche che digitali. Gli interventi e le modalità di attuazione di essi, verranno diretti da un’apposita Cabina di Regia, che seguirà le funzioni di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



