(ASI) “Si può organizzare un grande evento mondiale con rigore ed efficienza? Ha ragione il Presidente Petrucci, si può. Racconto, brevemente, la storia del Campionato del Mondo di pallavolo maschile 2010, che si è svolto in Italia dal 25 settembre 2010 al 10 ottobre 2010.
Sono stato chiamato nel novembre 2008 a ricoprire l’incarico di Direttore Generale del Comitato Organizzatore. L’organizzazione era partita da qualche anno. Mi sono trovato con 38 milioni di Euro di budget, con una grave difficoltà di reperire sponsor, essendo l’Italia in piena crisi, con un’organizzazione basata su dieci città. Troppe sedi poiché i costi aumentavano e i ricavi rimanevano invariati, in più con una accentuata difficoltà nel governare e tenere sotto controllo dieci sedi.
Abbiamo, al termine, ottenuto ottimi risultati:
a) il pareggio del bilancio, presentato nel Consiglio del Comitato Organizzatore prima della conclusione della manifestazione mondiale. Si è operato un taglio di 11 milioni di Euro sui 38 che avevo trovato nel novembre 2008;
b) un sistema di controllo sulle dieci sedi alla cui base c’era una Convenzione e un budget allegato. Si potevano fare nuove spese rispetto a quanto definito a condizione che esplicitamente fossero approvate dal Comitato Organizzatore centrale e coperte e garantite dal Comitato Organizzatore locale. I Presidenti dei Comitati organizzatori locali rispondevano direttamente sulla responsabilità di bilancio. I Presidenti erano tutti esterni all’organizzazione sportiva;
c) una struttura centralizzata per quanto riguardava l’organizzazione strutturale degli impianti. Questo ha consentito di adeguare, specialmente per le reti informatiche, i palazzetti a costi contenuti e ai più alti livelli della tecnologia;
d) un lavoro ampio e positivo del volontariato, migliaia di ragazze e ragazzi;
e) una federazione, quella di pallavolo, che ha assicurato esperienza e tanto lavoro.
In definitiva, un evento mondiale caratterizzato a valorizzare le città italiane, a contenere tutte le spese (la cerimonia di inaugurazione a Milano non ha superato i 300 mila Euro di costi), ad esprimere le caratteristiche di accoglienza dell’Italia e i suoi valori di solidarietà.
E poi un mondiale che ha dato un’immagine di efficienza e di efficacia dell’Italia nel mondo.
In Italia si possono costruire grandi eventi tenendo lontano gli avvoltoi e tagliando le spese, i costi.
È stato facile? No, ma la soddisfazione di avercela fatta me la porto nel cuore come una delle più belle “avventure” della mia vita professionale”.
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