(ASI) Roma - "Dopo i controlli dei giorni scorsi, un altro nostro iscritto ha dovuto subire una nuova perquisizione". Lo rende noto CasaPound Italia che torna nuovamente a denunciare l'assurdo clima di persecuzione mediatica e politica legato ai fatti di Andrea Joly.
"Nomi, lavori, famiglie e dettagli privati pubblicati sui giornali senza nessun processo in corso, richieste di riconoscere sempre più persone: è chiaro che alcuni giornalisti stanno cercando in tutti i modi di buttare benzina sul fuoco. Certa stampa non vuole accettare la realtà dei fatti: una provocazione da parte di un soggetto che non solo non si è mai qualificato, effettuando riprese all'interno e all'esterno di un circolo privato, ma che ha anche cercato per primo la tensione. Lo scopo sembra chiaro: colpevolizzare un movimento che da sempre agisce alla luce del sole, utilizzando un caso che, se fosse successo in qualunque altro luogo, non avrebbe creato lo stesso scalpore, dato il referto di zero giorni di prognosi rilasciato dall’ospedale".CasaPound Italia e i suoi iscritti non si faranno intimidire da azioni repressive né dai tentativi di manipolare la realtà. La sinistra, che adesso chiede nuovamente la chiusura del nostro movimento, pensi ai suoi che aggrediscono gli oppositori politici nei consigli comunali o agli antifascisti militanti che mettono addirittura bombe nelle sezioni, come a Como qualche giorno fa.". Così in una nota CasaPound Italia.