Il regime e i suoi media volevano relegare questa forza politica, culturale, popolare e militante ai margini, perché ne avevano capito la portata rivoluzionaria.
Infatti, mentre altri si chiudevano nella bolla dei social o nel mondo virtuale di internet, noi formavamo quadri, aggregavamo militanti, ci radicavamo nei territori e soprattutto entravamo nei conflitti e tra il popolo.
Ecco che alla faccia della narrazione dei nostri detrattori siamo arrivati ad evere un segretario nazionale, donna e proletaria, Carla Peroni, ex simpatizzante di Patria Socialista.
Un Presidente, Carlo Taormina, professore universitario di Diritto, avvocato tra i migliori in Italia, storico socialista, già sottosegretario ed ex 5 Stelle.
Un Capo dell'organizzazione tra i fondatori del Campo anti-imperialista, allievo del filosofo comunitarista Costanzo Preve, ex iscritto al Partito Comunista, Maurizio Neri.
Tra i vertici del Movimento troviamo il professore Giuseppe Provenzale, cattolico tradizionalista, storico fedele della Comunità di San Pio X, militante nazional - popolare e Giulio Saraceni, dirigente del Partito Comunista negli Anni 70, tra i fondatori di Rifondazione dopo il Congresso di Rimini.
E poi c'è anche Giuliano Castellino, Capo Politico di Italia Libera, proletario e militante, sintesi di queste energie.
Italia Libera, forgiata nelle lotte contro il Green Pass, già nata negli anni addietro nelle periferie e nelle borgate proletarie e popolari nelle lotte per il diritto alla casa, oggi si è rafforzata nel fronte anti-capitalista e anti-imperialista e nelle lotte per i diritti sociali, ponendosi come prima linea e posizione avanzata di una nuova teoria di liberazione e rivoluzionaria, capace di mettere insieme patrioti e socialisti con un forte senso di spiritualità!
Siamo i portatori di una nuova forma di lotta di classe, siamo eretici: abbiamo fatto nostri i principi filosofici e politici di Costanzo Preve, con il conseguente rinnovamento della 'cassetta degli attrezzi'.
Non esiste più la classe operaia, di novecentesca memoria, ormai divenuta 'aristocrazia operaia', la nuova classe è fatta di precari, sfruttati, emarginati: loro sono la nuova classe, il nuovo soggetto sociale di riferimento.
Non siamo l'attrazione degli opposti, né tanto meno una loro coincidenza, siamo l'atto stesso di riconoscere, in fine, ragionevolmente, l'evidenza della realtà, seppure proveniendo da origini tra loro conflittuali e differenti, per conquistare quel domani che ci appartiene, per abbracciare finalmente il Sol dell'avvenire, sventolando il Tricolore.
Siamo noi la vera variabile impazzita.
Il processo rivoluzionario è in atto, siamo la valanga che scompaginerà le regole del Sistema!
Fatevene tutti una ragione... "
Così in una nota Italia Libera.