(ASI) Roma – “La batteria di dichiarazioni euforiche inaugurata da Giorgia Meloni e dai ministri come Pichetto Fratin, Santanché e Giorgetti sulla diminuzione delle bollette del gas è farsesca.
Secondo la premier i ribassi delle tariffe a gennaio sarebbero merito delle misure del suo governo. Una castroneria totale, che però sui social e nei dibattiti televisivi continua a essere riproposta dagli esponenti della maggioranza. Arera ha circostanziato bene il motivo del calo del 34% delle bollette a gennaio: il prezzo più basso è scaturito "dalla riduzione della spesa per la materia gas naturale, dovuta al calo della componente Cmem relativa ai costi di approvvigionamento del gas stesso”. Quindi i fornitori pagano meno la materia prima a monte, e di conseguenza registriamo tariffe più basse nella vendita al dettaglio a valle. Tariffe sulle quali le misure del governo non incidono affatto. Anzi, grazie alle misure inserite in manovra dal governo, i risparmi sono lievemente più bassi, perché le bollette calano del 34%, mentre la materia prima del 35,9%. Questo perché il livello di copertura degli oneri di sistema previsti dalla Legge di Bilancio è salito all’1,4%. Vendere fumo agli italiani quando non si ha alcun merito è infantile, oltreché ingannevole. La verità è che la Meloni e i suoi sodali hanno avuto zero coraggio in tema di politica energetica. Le rinnovabili sono fuori dall’agenda esecutivo, che invece ci propone trivelle e rifiuti bruciati come palliativo contro il caro-energia. Tutte ricette di vent’anni fa, che unite allo smantellamento del Superbonus 110% la dicono lunga sulla china che si vuol far prendere al paese. Al danno delle decisioni sbagliate, la Meloni aggiunge pure la beffa della pubblicità ingannevole. Gli italiani però sanno benissimo che non pagano di meno il gas grazie a lei”. Così in una nota Emma Pavanelli, capogruppo M5s in comm. Attività Produttive alla Camera.