(ASI)“Il dato inflazionistico comunicato dall’Istat rappresenta l’ennesima brutta notizia per famiglie, lavoratori e pensionati”.
(ASI)“Il dato inflazionistico comunicato dall’Istat rappresenta l’ennesima brutta notizia per famiglie, lavoratori e pensionati”.
Così il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, commenta le stime preliminari dell’Istat sul tasso d’inflazione aggiungendo che “l’aumento generalizzato dei prezzi al consumo di merci e servizi è un’ulteriore stangata per milioni di famiglie che già fanno fatica ad arrivare a fine mese per effetto della diminuzione del reddito disponibile e per l’aumento della tassazione”.
Per il sindacalista “sono soprattutto i carburanti a registrare aumenti da capogiro in un settore dove la speculazione impera indisturbata e dove le accise condizionano fortemente il prezzo finale. Di fronte al dilagare di questo fenomeno, – continua Varesi – invece di intervenire per sanare il sistema stimolando i consumi interni, si puniscono i cittadini con ulteriori tasse. Così, mentre in Germania l’inflazione scende, da noi sale al 2,8 per cento, con una netta accelerazione rispetto all’1,5 per cento registrato nel 2010”. “Servono scelte politiche chiare che colpiscano il fenomeno alla radice – conclude il sindacalista – anche per quanto concerne l’approvvigionamento energetico del nostro Paese”.
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