(ASI) “La realtà conferma la gravità e la persistenza della crisi, e dimostra come gli effetti drammatici sull'occupazione si stiano perfino aggravando”.
(ASI) “La realtà conferma la gravità e la persistenza della crisi, e dimostra come gli effetti drammatici sull'occupazione si stiano perfino aggravando”.
Così il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, commenta i dati Inps sulla cassa integrazione registrata lo scorso anno, sottolineando che “è sempre meglio che l'uso degli ammortizzatori diminuisca ma è sbagliato e controproducente interpretare i dati sulla cassa integrazione del 2011 con un evidente eccesso di ottimismo”.
Per il terzo anno consecutivo, infatti, osserva il sindacalista, “viene autorizzato circa un miliardo di ore di cassa integrazione (erano 1,2 miliardi nel 2010 e 914 milioni nel 2009) e che dopo tre anni sia ancora questa la situazione è la conferma della gravità della situazione. Prima della crisi, nel 2007, le ore autorizzate erano 179 milioni e nel 2008 223 milioni. Resta dunque un abisso da colmare e le prospettive della recessione rendono ancor più grave la prospettiva”.
Ma per Fammoni vanno analizzati anche i dati del rapporto fra cig e domande di disoccupazione. “Per tutto il 2011 le domande di disoccupazione sono state più alte dell'anno precedente, nonostante che dopo tre anni di crisi sia drasticamente calato il numero di lavoratori che può raggiungere i requisiti necessari. Si conferma così che la diminuzione della cassa solo in parte significa rientro dei lavoratori nei posti di lavoro, mentre una quota crescente viene espulsa e diventa disoccupato”. Adesso quindi “c'è bisogno di garantire certezza nella prosecuzione della cassa e vanno date a chi, perdendo il lavoro, ne è privo. Parlare ancora invece di minori tutele contro i licenziamenti non solo è sbagliato ma dimostrerebbe - conclude Fammoni - di non capire la gravità di questa situazione".
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