(ASI)“Andare a votare Sì il 12 giugno è indice di democrazia. Dopo il caso Palamara, dopo quello che è venuto fuori, non è più possibile pensare che questo tipo di magistratura e giustizia vadano bene”. Così ieri Francesca Troiano durante l’incontro sul Referendum Giustizia, ‘5 Sì per una riforma possibile’ , organizzato a Foggia dal centro studi Generazione Europa. “La riforma della giustizia è una riforma che questo Paese aspetta da trent’anni - ha continuato l’Onorevole Troiano - il referendum è qualcosa che dovrà portare il cittadino ad avere finalmente fiducia nel sistema giustizia e in più è strumento fondamentale attraverso cui cercare di limitare i danni causati da errori giudiziari”, e spiega “per avere una prima idea di quanti sono gli errori giudiziari in Italia vale la pena di mettere insieme sia le vittime di ingiusta detenzione sia quelle di errori giudiziari in senso stretto. Ebbene, dal 1991 al 31 dicembre 2021 i casi sono stati 30231: in media, poco più di 975 l’anno. Il tutto per una spesa complessiva dello Stato gigantesca, tra indennizzi e risarcimenti veri e propri: 895.308.275 euro e spiccioli, per una media appena superiore ai 28 milioni e 880 mila euro l’anno”. Tra gli ospiti dell’incontro anche Micky Definis, Andrea Pruiti Ciarello, Luigi Iorio, Augusto Vasselli e l’europarlamentare Sandro Gozi anche lui a favore del Sì al referendum definendolo
“ una grande questione di democrazia prevista dalla Costituzione. L’Italia – ha dichiarato l’On. Gozi -a causa della giustizia ha un problema con lo stato di diritto. Troppo spesso vengono violati dei diritti costituzionali fondamentali per delle disfunzioni della giustizia. Anche un cittadino o una cittadina che finisce in carcere per un errore prima di essere giudicato, è un errore di troppo”. Ha poi concluso dicendo “bisogna fare tutto il possibile perché nessuno più viva il torto e la violenza di finire in carcere per errore e subire tutto quello che ne segue”.