(ASI) Genova - “L’evento sulla ‘mobilità internazionale del lavoro’ qui a Genova è un gradito ritorno alla convegnistica in presenza ed oggi nello specifico con Confsal, consulenti del lavoro, Fesica, il gruppo Rts, Ebiten ed illustri partecipanti”.
Così il Segretario regionale della Confsal Liguria Domenico Daniele Geria in occasione dell’evento formativo in tema di mobilità e lavoro svolto in un hotel del centro città davanti una nutrita platea di consulenti del lavoro provenienti da tutta la regione, sindacalisti, cittadini e formatori in materia di sicurezza. “Oggi oltre al focus sulla mobilità internazionale del lavoro - ha aperto il sindacalista -, ci preme far conoscere i benefici, anche in termini di welfare, di cui possono godere aziende e lavoratori”.
Per la segretaria regionale della Fesica Liguria Daniela Cherchi, durante i saluti di inizio, “sviscerare questi argomenti in sinergia con i consulenti del lavoro è più che importante e necessario” – ha detto -. Per il Direttore di Ebiten - ente bilaterale nazionale del terziario, Matteo Pariscenti, parlando anche di sicurtà, “il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre molto noto e, come dimostrano i dati Inail, sempre più complesso. Ma oggi – ha spiegato Pariscenti a Genova per l’occasione - nuove norme hanno dato più adempimenti agli organismi paritetici, come la comunicazione degli RLST o delle imprese asseverate, ma terrei a sottolineare che il Ministero del lavoro ha posto le basi per creare un repertorio degli organismi paritetici che verrà declinato anche a livello regionale ed Ebiten, a tal proposito, ha stretto accordi istituzionali con l’Inail, soggetto principale preposto alla salute e sicurezza a lavoro, e appunto con i diversi Enti regionali da nord a sud d’Italia. A tal proposito per Vittorio Basso Ricci di Rts, “la formazione è un’opportunità che le aziende devono cogliere ed i consulenti del lavoro devono accompagnare. Il convegno con l’ordine provinciale dei consulenti del lavoro ci è di auto per incontrare i professionisti, sensibilizzare una campagna di adesione alla formazione ed alla sicurezza che stiamo portando avanti anche perché i dati dell’Inps dimostrano che oggi ci sono oltre sei milioni di lavoratori che non accedono alle opportunità gratuite offerti dai fondi interprofessionali paritetici. E’ responsabilità e dovere di tutti aiutare lavoratori ed aziende, spesso bisognosi di formazione, ad arrivare ad accedere a questi vantaggi”.
All’evento, ha preso parte intervenendo e ringraziando gli organizzatori, anche l'assessore Gianni Berrino portando i saluti della Regione. Per l’esponente della giunta Toti "la mobilità internazionale del lavoro è un tema molto interessante e che presenta numerose sfaccettature. Infatti c'è chi decide di andare all'estero per fare la sua prima esperienza lavorativa, chi per migliorare la sua posizione economica o chi espatria per decisione dell'azienda dove lavora. Si tratta quindi – ha continuato Berrino - di un fenomeno diffuso e piuttosto attuale e in particolar modo mi ha fatto molto piacere che questa bella giornata di formazione sia stata organizzata proprio in Liguria, una regione dove abbiamo circa 4500 frontalieri della provincia di Imperia che vanno quotidianamente a lavorare nella vicina Francia o nel Principato di Monaco".
Il consulente del lavoro Luca Ghellere, tornando a parlare di mobilità internazionale del lavoro, ha spiegato durante la sua relazione come si tratti di "una materia profondamente interdisciplinare, che richiede flessibilità mentale e la necessità di ricongiungere ad un quadro unitario materie diverse, complementari e dominate da logiche differenti. I flussi di lavoratori in entrata ed in uscita non sono liberi, ma regolamentati a difesa degli equilibri del mercato del lavoro e delle pretese impositive - di natura contributiva e fiscale - di ogni singola nazione. Si parla spesso della mobilità internazionale del lavoro come materia di nicchia, ma questo è forse vero solo dal punto di vista professionale, per la specifica preparazione che richiede. Non altrettanto può dirsi per gli effetti che ne derivano sulla comunità delle imprese, a prescindere dalla loro dimensione e in termini di redditività e fluidità di azione, nonché sull’insieme dei lavoratori coinvolti, per una loro permanenza all’estero in regime di sicurezza e libera da indesiderati riflessi in materia fiscale e contributiva. Anche nel caso di una semplice trasferta".
A chiudere il pomeriggio, alla luce dei fatti di estrema attualità, è stato invece l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano con un'analisi sullo stato del 'mondo del lavoro' e l'auspicio di certe prospettive. “Stiamo vivendo - ha affermato l'attuale Consigliere Inail - una situazione piena di incognite, prima la pandemia adesso la guerra. Questa avrà delle ripercussioni sull’economia, sullo stato sociale, sul potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni e sulla stessa struttura della nostra società; per questo bisogna - ha continuato - avere uno sguardo lungo e parlare di welfare e di lavoro. Il welfare del futuro deve trovare un’alleanza tra il pilastro fondamentale, il welfare pubblico, previdenziale e sanitario con il welfare contrattuale e privato e con obiettivi comuni, ovvero quelli di mantenere gli standard conquistati in Europa. Conseguentemente bisognerà guardare con forza al mercato del lavoro: troppo lavoro fragile, debole, temporaneo con le nuove assunzioni. Torniamo - ha detto ai presenti - ad un’idea di lavoro a tempo indeterminato stabile, all’interno del quale avere una prestazione flessibile adatta al cambiamento organizzativo dell’impresa che oggi significa nuova digitalizzazione, lavoro agile e nuove modalità di esecuzione del lavoro. Oggi il lavoro ha bisogno di stabilità e garanzie, fatto di diritti e di doveri”, ha concluso.