(ASI) La tragedia delle Foibe è stata per anni ignorata dalla gran parte degli italiani, per troppo tempo gli unici ad averne un ricordo sono stati gli esuli istriani, dalmati e di Fiume e le popolazioni della zona in generale.
Solo da 20 anni a questa parte, grazie all’istituzione del “Giorno del Ricordo” avvenuta nel 2004, la questione è diventata più diffusa anche per merito di diverse scuole dislocate in tutta l’Italia, in primis quella che hanno deciso di fare rete per tenere alta l’attenzione su questo tema. L’iniziativa, presentata a Mentana lo scorso 12 febbraio, permette agli istituti coinvolti di coordinarsi tra loro per poter poi sensibilizzare le rispettive comunità scolastiche, per diffondere la conoscenza dei fatti storici e dei tragici eventi e promuovere nei propri ambiti tantissime iniziative mirate a una maggiore conoscenza della storia del confine orientale italiano, approfondendo aspetti del patrimonio culturale, storico e letterario di quelle aree.
Come detto però, la vicenda non ha riguardato solo l’Italia ma tutte le popolazioni della zona, tanto che sempre più numerose sono le iniziative finalizzate ad una maggiore condivisione; in questo ambito si chiude oggi a Trieste, martedì 26, il seminario “Il Giorno del Ricordo – Un percorso tra Trieste e Pola” che si è aperto domenica e che ha visto la sinergia di scuole italiane e croate.
L’unione di intenti tra le due comunità si è rafforzata nella giornata di ieri, lunedì 25, quando il seminario si è svolto presso laScuola Media Superiore Italiana Dante Alighieri di Pola diretta dalla dottoressa Debora Radolović che ha ospitato una delegazione italiana comprendente tra gli altri i dirigenti Maria Vittoria Pomili dell’Istituto comprensivo “Città dei bambini” di Mentana (Roma), Luca Michielon dell’I.C. Tina Anselmi di Dolo (Venezia), Rosetta Carlino dell’I. C. Cappuccini (Brindisi), Beatrice De Donato dell’I.C. San Giovanni Bosco di Polignano a Mare (Bari) e Mimma Loiudice del Liceo linguistico-scientifico Liceo Orazio Tedone di Ruvo di Puglia (Ba).
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia