(ASI) “Bruciare rifiuti fa male all’ambiente e non conviene anche dal punto di vista economico. La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato la fine dell’esenzione dell’incenerimento dei rifiuti dalla direttiva sullo scambio di quote di emissione.
Si tratta di un vero e proprio altolà agli inceneritori, a partire dal 1 gennaio 2026 le aziende dei rifiuti dovranno infatti acquistare crediti di emissione per compensare le emissioni di CO2 prodotte e questo costo aggiuntivo servirà a rendere più conveniente l’applicazione dei principi dell’economia circolare. L'inclusione degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani nella riforma ETS incoraggerà il riciclo, il riutilizzo e la riparazione dei prodotti, contribuendo anche alla decarbonizzazione dei settori economici. La proposta fa parte del Pacchetto clima, il cosiddetto Fit for 55, che contiene anche tanti altri passi avanti per rendere il nostro Continente a impatto climatico zero: l’inclusione degli yacht di lusso e del trasporto marittimo nell’ETS e un nuovo sistema separato per le abitazioni e il trasporto commerciale così da tutelare i cittadini. Ci teniamo a sottolineare che questo provvedimento è stato votato, oltre che dai Verdi, anche dal gruppo dei Socialisti e Democratici a dimostrazione che il dibattito in Italia sulla costruzione di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti guarda più al passato che al futuro. L’Unione europea traccia la strada, il governo italiano ne tenga conto e si allinei coerentemente alle nuove norme europee”, così Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, in una nota.